Matteo Boniciolli analizza il big match tra Fortitudo e Forlì in campionato A2

L'ex allenatore della Reale Mutua Torino, Matteo Boniciolli, commenta la sfida decisiva tra Fortitudo e Forlì.

di STEFANO BENZONI
10 aprile 2025
L'ex allenatore della Reale Mutua Torino, Matteo Boniciolli, commenta la sfida decisiva tra Fortitudo e Forlì.

L'ex allenatore della Reale Mutua Torino, Matteo Boniciolli, commenta la sfida decisiva tra Fortitudo e Forlì.

Dopo aver lasciato, per motivi di salute, l’incarico di capo allenatore della Reale Mutua Torino, Matteo Boniciolli (63 anni il 18 aprile) è tornato a Trieste da dove continua a seguire il campionato. Fa così le carte al big match del Palafiera di domenica, tra la Fortitudo che ha allenato per 4 stagioni in periodi diversi e la Forlì del suo ex assistente e amico Antimo Martino.

Boniciolli, innanzitutto come sta? "Sto benissimo, grazie, come prima degli esami che mi hanno diagnosticato un problema cardiaco molto grave che fortunatamente poi non esisteva".

Le piace questa A2? "È un campionato completamente diverso da tutti quelli passati perché non è mai stato così lungo, duro e di alto livello con tante squadre che lottano per posizioni importanti: hanno sofferto di alti e bassi visti i ritmi quasi da Eurolega di certe settimane".

Domenica Unieuro-Fortitudo vale un posto diretto nei playoff. "Queste partite di fine stagione fra formazioni forti e ambiziose mi ricordano un po’ il posizionamento dei cavalli prima della partenza del Palio di Siena. Tutti lottano, spingono, sono tesi e nervosi per ottenere la migliore posizione in avvio".

Che squadre sono? "Entrambe costruite per ottenere risultati nell’immediato, con due allenatori bravi che portano sempre risultati. E i giocatori in campo lo rispecchiano: pronti ed esperti. E poi Forlì ha alcuni giocatori che conosco molto bene: Gaspardo e Cinciarini li ho allenati a Udine e alla Fortitudo, Magro da direttore tecnico di Trieste. In estate a Torino avrei voluto prendere sia Tavernelli, sia Parravicini ma tutti e due hanno poi scelto Forlì".

Che gara sarà? "Una partita dal peso specifico rilevante e per questo durissima da un punto di vista fisico ed emotivo, ruvida, tattica che però, a meno non finisca con uno scarto ampio, potrebbe aiutare sia la vincente sia la perdente a sentirsi pronte per i playoff".

Due super difese. "Che credo prevarranno sugli attacchi. Attilio Caja punta su regole chiare e un’asfissiante intensità. Quella di Martino, che è un grande stratega e analizza il dettaglio, potrà essere più tattica".

Quali saranno i duelli chiave? "Sarà molto importante la lotta a rimbalzo: Magro, Pascolo e Gaspardo che dovranno prevalere sulla coppia Freeman-Gabriel, secondo me il miglior duo di lunghi del campionato. Forlì dovrà limitare Fantinelli: lo conosco e mi chiedo come mai non giochi da anni titolare in una delle prime quattro squadre di A1. Non sarà facile ma per Forlì sarà indispensabile".

Cosa pensa della coppia Harper-Perkovic? "Harper mi piace perché è solido, ha esperienza, ha giocato in campionati di livello, sa fare tante cose ed è un super difensore. Ha qualche alto e basso in attacco, ma per come è stata costruita Forlì, non deve essere lui la principale arma offensiva forlivese. Su Perkovic dico che Forlì è stata brava e anche fortunata a prenderlo in un momento di emergenza in cui il mercato offriva poco o nulla".

Dove si deciderà la partita? "Non credo alle magate tattiche, quanto all’importanza di vincere la lotta a rimbalzo, alla percentuale ai liberi, alla voglia di buttarsi per recuperare un pallone vagante o fare un tagliafuori".

Al Palafiera tornerà la Fossa dei Leoni. Potrà incidere questo aspetto? "La Fossa, oltre a rendere l’atmosfera più calda, incide sempre, ovunque e comunque".

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