Parravicini prova a rincuorare Forlì: "Ko a Bologna? Ma la crescita è evidente"
La guardia ha segnato 17 punti nonostante la sconfitta: "Per tre quarti abbiamo avuto noi l’inerzia, i tiri sbagliati erano buoni"
Sabato sera al PalaDozza Matteo Parravicini, con tre triple negli ultimi 3’ del quarto periodo, è stato il principale artefice della rimonta dell’Unieuro, sotto di 9 a 4’30’’ dalla fine, che ha portato al supplementare. Il varesino è stato il miglior realizzatore forlivese con 17 punti, ma la sua eccellente prova non è bastata per centrare il successo.
Parravicini, a mente fredda, cosa pensa della gara contro la Fortitudo?
"Sono ancora molto dispiaciuto perché è stata una partita che per tre quarti è stata nelle nostre mani e in cui per lunghi tratti abbiamo avuto l’inerzia. In attacco abbiamo sbagliato tanti buoni tiri da tre, ma la selezione è stata ottima. Abbiamo difeso molto bene e direi che, risultato a parte, è stata una sfida positiva dalla quale siamo usciti delusi ma non arrabbiati".
Quello vi era successo contro Livorno...
"È stata l’unica gara nella quale avremmo potuto e dovuto dare di più e portare a casa i due punti. Ecco, dopo quella partita eravamo un po’ più arrabbiati...".
Le sue cifre dicono che segna 10.2 punti con 2.4 assist di media in 21’ tirando con il 47% da due, il 40% da tre e l’80% dalla lunetta...
"Sto cercando di ripagare la fiducia di chi mi ha voluto qui a Forlì e quindi voglio uscire dal campo avendo dato molto più del massimo".
Lei non ha segnato contro Cantù e Piacenza. Solo 3 punti contro Orzinuovi. Però ne ha messi 15 a Udine, 16 a Milano e 17 a Bologna. Come mai questa alternanza di rendimento?
"Perché gioco in una squadra dove tutti noi possiamo giocare un’ottima partita o segnare poco. Però, è vero, devo essere più continuo: se segno qualche canestro prendo fiducia e dopo la mia gara va in discesa".
E cosa sta facendo per risolvere questo difetto?
"Il coach me l’ha detto, ma l’avevo comunque compreso: mi sto concentrando sul fatto che devo aiutare la squadra in qualsiasi modo indipendentemente dalle percentuali. Non sono egoista, anche se tiro o segno poco voglio aiutare comunque la mia squadra".
Come giudica finora il vostro cammino?
"Positivo. Dai primi impegni a oggi i nostri miglioramenti sono stati evidenti. Non ci siamo quasi presentati a Brindisi e a Udine, abbiamo perso in casa con Livorno, ma contro Cantù e Rimini abbiamo giocato gare eccellenti e abbiamo perso solo per episodi. Il nostro processo di maturazione è evidente e sono certo che non perderemo più come a Brindisi e a Udine. Siamo sulla strada giusta".
È successo perché avete trovato nuovi equilibri e perché vi siete allenati di più giocando meno?
"Direi un mix di questi fattori. E abbiamo capito i nostri errori".
L’altalena di prestazioni vale anche per Harper...
"Può capitare a tutti, ma Demonte mi piace perché, come sabato, anche se non segna si sbatte e aiuta la squadra in tanti modi facendo cose che forse passano inosservate ma sono molto importanti".
In cosa dovete migliorare?
"Dobbiamo diventare più cinici e solidi nella gestione dei momenti di vantaggio".
In spogliatoio avete fatto delle tabelle per avvicinarvi alle posizioni di vetta?
"No, guardare troppo avanti non serve a niente. Dobbiamo vivere il presente, tornare a casa stanchi dall’allenamento e pensare a cosa fare meglio il giorno dopo. Il nostro domani si chiama solo Vigevano".
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