Priftis ’chiama’ Galloway e Smith : "Tocca a loro prenderci per mano"

Il coach: "Dovremo tutti andare oltre i nostri limiti. Venezia più atletica di noi, la difesa sarà determinante"

di FRANCESCO PIOPPI -
10 maggio 2024
Priftis ’chiama’ Galloway e Smith : "Tocca a loro prenderci per mano"

Priftis ’chiama’ Galloway e Smith : "Tocca a loro prenderci per mano"

"Siamo pronti a tuffarci in questa serie di playoff, sappiamo il valore di Venezia e ci aspetta un compito molto difficile. Avremo subito due gare in trasferta che ci dovranno portare a superare i nostri limiti, perché è sotto gli occhi di tutti come in questa stagione le partite lontano dal PalaBigi ci abbiano creato parecchi problemi. Va anche detto che i playoff non c’entrano nulla con il resto della stagione, quindi mi aspetto che tutti diano qualcosa in più vista la posta in palio". Le parole di coach Priftis si confondono tra il rumore dei giocatori che palleggiano e iniziano a fare riscaldamento alla ‘Cassala’, dove i biancorossi sono in esilio da qualche giorno perché il PalaBigi è occupato dai campionati europei di pattinaggio artistico. Una situazione che, unita a qualche acciacco, non fa ovviamente felice il tecnico: "Abbiamo qualche problemino da gestire sia a livello fisico che logistico, visto che non possiamo allenarci in via Guasco come facciamo di solito…".

Il tecnico greco fa capire il proprio disappunto, ma fa non polemiche e conferma la notizia che tutti attendevano: "Smith giocherà".

Coach Priftis quali potranno essere le chiavi della serie con Venezia?

"Innanzitutto dobbiamo essere consapevoli che loro sono più atletici di noi, quindi dovremo difendere al massimo delle nostre possibilità, soprattutto in transizione e nelle situazioni di post basso. Queste sono le prime cose, poi ce ne saranno tante da controllare, la prima è che a livello mentale dovremo fare tutti un passo in avanti".

Se lo aspetta soprattutto dai giocatori di grande personalità come Galloway e Smith?

"Sicuramente se vogliamo avere una chance di vincere abbiamo bisogno che tutti facciano un ulteriore passo in avanti e che i nostri leader ci prendano per mano e ci guidino. Da un lato possiamo dire di aver già fatto il massimo arrivando al quinto posto e potrebbe darci un’eccessiva rilassatezza, dall’altro lato potrebbe invece darci quella leggerezza che ci spinge a fare l’impresa".

Il fatto di giocare le prime due gare in trasferta può appunto alleggerirvi, togliervi pressione quindi rappresentare un vantaggio?

"Per me no, dobbiamo essere realisti: in trasferta abbiamo sempre fatto fatica, quindi è uno svantaggio. Avrei preferito giocarle in casa".

Andando ancor più nel dettaglio: che tipo di squadra è la Reyer Venezia?

"Hanno un roster completo, con due giocatori dello stesso livello per ogni ruolo, con esterni molto attivi ed aggressivi e lunghi di qualità ed esperienza. Giocano un basket semplice, ma con un livello di esecuzione altissimo e se con loro perdi la concentrazione per due-tre possessi di fila sei nei guai".

Chiudiamo con l’Eurolega che vede alle Final Four due squadre greche tra cui il Panathinaikos, dove lei per nove mesi è stato capo allenatore, i ‘verdi’ possono essere il collettivo giusto per sovvertire i pronostici che danno il Real super favorito?

"È un grande piacere e un grande orgoglio vedere due squadre del mio paese alle Final Four di Eurolega ed è una cosa che non succedeva da tempo (dal 2012, ndr). Prima di pensare alla finale però valuterei le due sfide: l’Olympiakos parte certamente sfavorito con il Real, mentre vedo più equilibrio tra Pana e Fenerbahce".

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