Quel tiro era da tre. E tutto poteva cambiare

Due immagini: il piede non pesta la riga (dunque la partita era pari) e la gioia strozzata di Harper e coach Martino. Poi l’epilogo peggiore.

di Redazione Sport
8 gennaio 2025
Due immagini: il piede non pesta la riga (dunque la partita era pari) e la gioia strozzata di Harper e coach Martino. Poi l’epilogo peggiore.

Due immagini: il piede non pesta la riga (dunque la partita era pari) e la gioia strozzata di Harper e coach Martino. Poi l’epilogo peggiore.

Nelle foto di domenica sera ce n’è una che fa male al cuore dei tifosi. Più di constatare che no, la punta del piede di Demonte Harper sfiora l’arco dei tre punti ma senza calpestarla: dunque il canestro doveva valere tre punti e consentire la disputa del supplementare. Ma il momento più significativo fa parte dei festeggiamenti. Harper si gira verso la propria metacampo alzando un braccio: il gesto non contiene dediche o rivendicazioni. Coach Martino entra in campo, lo abbraccia, lo stritola. Subito dopo, però, il suo sguardo, con la coda dell’occhio, coglie qualcosa che non è come dovrebbe essere: Rieti sta protestando vibratamente in campo, gli arbitri confabulano. La fotografia della nostra Alessandra Salieri, scattata mentre molti ancora non sanno, coglie ciò che poteva essere e non è stato.

Se Harper segnasse il canestro da tre punti, avrebbe riscattato con il tiro decisivo l’ennesima partita scialba, incolore. Un riscatto personale e collettivo insieme. L’abbraccio di Martino suonerebbe la carica. La sottrazione di un punto, 2 anziché 3, dà inizio a un altro film: Harper è quello che poteva pareggiare e non c’è riuscito, e dire che il suo tiro era frontale, senza opposizione davanti, invece Perkovic è riuscito a imbucare poco prima due missili ad alto coefficiente di difficoltà. Poco dopo, un facinoroso – ingiustificabile – arriverà a rompere il vetro della sua auto. All’improvviso Harper sembra un corpo estraneo.

Questione di millimetri. Anzi no, addirittura di percezione ottica. Quando carica il tiro, Demonte ha un piede più avanti. Poi quando si alza, lo protende ancor di più. Il play rivale Diego Monaldi, mattatore del finale, alza il braccio con due dita quando ancora Harper è in sospensione. Matteo Pollone, il fratello di Luca, mima il gesto con la propria scarpa, esagerando, come se il piede altrui avesse invaso l’arco di una buona metà. Uno degli arbitri segna "due", da subito. Qualche inquadratura fa sorgere il dubbio. Ma il replay di TeleRomagna, in onda in diretta su LnpTv Pass per gli abbonati allo streaming, mostra la suola vicina ma non sovrapposta alla riga. In A2, però, non c’è l’instant replay. Nome profetico: magari si potesse rivivere quell’istante, e cambiarlo.

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