Rbr, è tempo di progettare il futuro. Dell’Agnello certezza da cui ripartire

Il tecnico ha garantito la svolta. Tra i giocatori, ha impressionato Johnson. Italiani primo nodo da sciogliere

15 maggio 2024
Rbr, è tempo di progettare il futuro. Dell’Agnello certezza da cui ripartire

Rbr, è tempo di progettare il futuro. Dell’Agnello certezza da cui ripartire

Il bilancio del 2023-2024, ma forse anche qualche spunto sull’annata che verrà, sarà dato alla conferenza stampa di domattina, in cui Paolo Maggioli e Paolo Carasso incontreranno i media. Presidente e general manager diranno la loro su questa versione di Rbr e tracceranno le linee guida di un futuro prossimo, neanche troppo lontano per la verità. L’unico vantaggio di un’uscita di scena così anticipata è certamente l’avere a disposizione più tempo per programmare, per decidere. E, siccome il mercato deve far viaggiare di pari passo società e tecnico, il punto numero uno da cui partire deve essere il coach. Sandro Dell’Agnello è il nome giusto, lo dicono i fatti. Dopo un inizio in cui ha preso coscienza della situazione, la crescita della squadra è apparsa evidente. Il 2024 è stato vincente, con gli 8 successivi consecutivi nella fase a orologio e il 14/16 prima di affrontare Rieti nei playoff.

Tra i giocatori, ce n’è uno che merita la conferma prima di altri anche con eventuali ambizioni playoff rafforzate. È Justin Johnson, che ha giocato una fase a orologio travolgente (18.4 punti e 10.6 rimbalzi) e si è rivelato come uno dei migliori lunghi della A2. Più volte ha manifestato gradimento per la città, al Resto del Carlino ha anche dichiarato in un’intervista recente: "Passerei l’intera carriera qui, se fosse possibile". Sarebbe importante ripartire da lui, al netto di alcune noie fisiche che a inizio annata hanno tenuto banco troppo spesso. E Derrick Marks? A furor di popolo sarebbe quello da salutare prima di tutti, ma il buon Derrick produce sempre numeri importanti e, se inserito nel contesto tecnico a lui più congeniale, ha dimostrato di funzionare. A questa squadra serve un portatore di palla in più, un creatore? Allora l’americano va salutato. Diversamente le riflessioni vanno ponderate bene.

Più di tutto, prima di tutto, va decisa la consistenza della pattuglia di italiani. Quanti giocatori ‘veri’ vanno messi a roster? Otto, nove o dieci o undici? È una decisione importante, così come andrà deciso come gestire Scarponi, che ha faticato molto in questa stagione. Forse meglio una B con minutaggio a crescere. La sapienza tecnica e l’esperienza di Tomassini andrebbero conservate, così come l’atletismo di Anumba, che cresce di anno in anno. Due giocatori importanti per motivi diversissimi, ma di peso specifico enorme per la squadra. Grande, con un play ragionatore di fianco, può funzionare bene, diversamente no. Il suo "sì" dovrà dipendere dal tipo di squadra che verrà creata. E Simioni? Il lungo è passato attraverso diverse fasi, ma è un giocatore intelligente e di talento. In forte dubbio Pellegrino, così come Abba, decisamente deludente: le prospettive non erano quelle di vederlo in campo 15’, ma 5’ forse sì. Invece non ce l’ha fatta. Mancano i due capitani dell’annata: prima quello ufficiale, Masciadri, poi il sostituto, Tassinari. Una linea di congiunzione col passato passerà anche dalla loro conferma?

Loriano Zannoni

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