Rinascita Basket Rimini, dal derby perso a Forlì ai playoff con Chiusi
Rinascita Basket Rimini ha affrontato un anno solare tra alti e bassi, con un tifo da piani alti e la speranza di rivedere le stelle. Derby lottati ma non vinti, una seconda parte di anno eroica ma piena di infortuni e una speranza di salvezza da raggiungere con infinito senso di urgenza.
di Loriano Zannoni
È cominciato con un derby perso a Forlì ed è finito con una gara vinta a Chiusi, peraltro subito dopo un’altra partita con l’Unieuro. Il 2023 di Rinascita Basket Rimini è salito sulle montagne russe tra una prima parte di anno solare in crescita, una seconda eroica ma piena di infortuni, un’estate da sogno e un autunno in grave difficoltà. RivieraBanca è entrata nella giostra e non ne è mai scesa, ha cercato una continuità di pensiero e risultati ma in realtà non l’ha mai trovata. Tra alti e bassi, con la costante di un tifo da piani alti e la speranza, prima o poi, di rivedere le stelle.
La costante vera è quella dei derby con Forlì e Fortitudo, lottati ma per il momento mai vinti in questa A2. Quello all’Unieuro Arena ha aperto gennaio, quello con Bologna del Flaminio ha inaugurato febbraio. La prima sfida casalinga con la Effe, un ulteriore ko nel contesto di una squadra che però ha aggredito il nuovo anno alla grandissima. Da un record di 5 vinte e 8 perse, infatti, Rbr è volata sul 10-11 di inizio marzo che ha permesso al gruppo di risalire diversi gradini in classifica, specialmente dopo l’avvio horror di ottobre. Alla fine, 22 punti (11-13) e un settimo posto nel girone rosso che ha mandato la squadra a giocarsi il primo step di postseason con leggerezza.
Tanta voglia di far bene per la squadra di Ferrari ma nessun ‘obbligo’, tanto più in una situazione di infermeria tragica. Il girone bianco è concluso con tre vinte e tre perse, il che ha lanciato Rimini ai playoff contro Treviglio. Davide contro Golia, sfida impossibile, eppure in gara1, il 13 maggio, Rimini sbanca il PalaFacchetti con una prova stellare. 73-84 il risultato finale, con un Tassinari irreale: 28 punti con 8/13 da tre. L’ultimo squillo di una squadra che poi perderà le tre partite successive coi lombardi e andrà così in vacanza. Senza rimpianti.
In estate hanno detto addio due colonne come Johnson e Ogbeide, più propense a esplorare il mercato alla ricerca della Serie A. Ci è riuscito il lungo con Pistoia, nulla da fare invece per Jazz, che alla fine si è accasato a Rieti. Rbr, in ogni caso, ha affrontato giugno e luglio con famelica voglia di costruire una squadra da primi cinque posti. Sono arrivati Grande, Tomassini, Marks, Simioni e Justin Johnson. Tutti con un curriculum di primissimo livello. Doloroso l’addio a capitan Bedetti, con la fascia passata alla vigilia della prima partita ufficiale a Masciadri. Agosto e settembre sono ancora i mesi dei segni, pur con un precampionato a fasi alterne e una Supercoppa opaca. Due ko per Rimini: uno con Chiusi al Flaminio e un altro a Forlì. Il campionato però è vicino e l’ottimismo resta il filo conduttore di una stagione che tutti si aspettano da primi cinque posti. Il vecchio record degli abbonamenti è annientato e le tessere staccate sono 1.684 per un 54% di capienza del palazzo già occupato in preseason. In campionato però le cose non vanno così bene. Rbr perde subito a Piacenza, va ko anche nel derby del Flaminio con la Fortitudo dell’ex Caja e pure a Orzinuovi nell’infrasettimanale. Con Verona ecco il primo successo, ma la ruota non gira completamente e il 22 ottobre Rimini cade nuovamente a Forlì nell’ennesimo derby dei rimpianti finito all’overtime. Il ko di Cividale del 4 novembre e il bilancio di 2 vinte e 6 perse costano carissimo a Mattia Ferrari, esonerato. Un addio doloroso al condottiero che ha portato in alto Rimini.
Al suo posto arriva Sandro Dell’Agnello, coach d’esperienza e di qualità che, curiosamente, dopo il ko nel derby prenatalizio con Forlì ha lo stesso record del suo predecessore: 2 vinte e 6 perse. Poi il successo a Chiusi e i playoff che distano solo due punti. Sul mercato è arrivato il lungo Pellegrino, ma è tuttora infortunato e il suo debutto non è imminente. L’imperativo, per l’inizio di 2024, è salvare la categoria. Rbr è nona, l’ottavo posto varrà i playoff al termine della fase a orologio. Il che vuol dire salvezza, che in questo momento è l’unico vero obiettivo di tutti. Con infinito senso di urgenza. L’estate poi porterà consiglio.
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