Salieri ’benedice’ l’acquisto di Gallo: "Filippo è un diamante da svezzare"

Sentite l’ex coach del giovane playmaker, nuovo acquisto della Pallacanestro Reggiana .

di GABRIELE GALLO -
4 luglio 2024
Salieri ’benedice’ l’acquisto di Gallo: "Filippo è un diamante da svezzare"

Salieri ’benedice’ l’acquisto di Gallo: "Filippo è un diamante da svezzare"

Un grande prospetto: perché unisce intelligenza cestistica a fisico e determinazione. Così Stefano Salieri, coach dell’Assigeco Piacenza, conosciuto nell’ambiente oltre che per la sua lunga esperienza anche per la capacità di lavorare sui giovani talenti, dipinge Filippo Gallo, 20 anni, playmaker, primo acquisto del mercato Unahotels, in arrivo proprio dall’Assigeco. Salieri, chi è Filippo Gallo?

"Il giocatore a cui, se avesse deciso di rimanere, avrei dato le chiavi della squadra l’anno prossimo".

Una grande dimostrazione di fiducia…

"E’ stato uno dei protagonisti della nostra ottima stagione (i piacentini sono arrivati ai playoff, battuti dalla corazzata Trapani, poi promossa in Lega A, ndr) è cresciuto tanto partita dopo partita e nell’ultima fase si è preso lo starting-five, dimostrando personalità anche nella serie play-off contro Trapani, in particolare nella partita che abbiamo vinto. La chiamata della Unahotels è un segnale importante per lui, per le sue prospettive: che sono notevoli".

Come lo descriverebbe?

"E’ un giovane di grande intelligenza, voglioso di misurarsi con asticelle sempre più alte, un diamante grezzo da sviluppare e molto dipenderà da lui. Ma ha le qualità giuste per emergere: umane e tecniche".

Quali sono le sue caratteristiche sul parquet?

"L’ho notato quando giocava a Orzinuovi, prevalentemente da esterno. Noi lo abbiamo impostato da playmaker, e quello è il suo futuro, per diversi motivi; dall’altezza, nel suo ruolo non ce ne sono tanti così, alla stazza fisica. In più ha braccia lunghe e piedi rapidi, cosa che lo favorisce parecchio in difesa, in particolare nel lavoro sugli anticipi e nel pressing. E’ di mano mancina e pure molto aggressivo. Nell’ultima annata è migliorato anche tatticamente".

In quali aspetti?

"Un playmaker deve prima di tutto essere un leader in campo, dato il ruolo. Ho quindi insistito molto con lui perché acquisisse, man mano, leadership. Devo dire che è stato molto ricettivo e sta assumendo la padronanza del ruolo: cosa molto importante".

Se volessimo paragonarlo a uno degli attuali play italiani?

"Tecnicamente è impossibile fare confronti perché ogni giocatore ha caratteristiche peculiari. Anche Filippo possiede le sue e dovrà cercare di svilupparle. A livello fisico invece, e andiamo molto indietro nel tempo, mi ricorda Carlo Della Valle (fromboliere della forte Torino degli anni ‘80 e padre di Amedeo, ndr) agile, dinoccolato, rapido. Gallo però ha molto più tiro".

Qualche suggerimento da dargli in vista del salto dalla A2 alla Lega A e all’Europa?

"L’unico consiglio che posso dargli è quello di mettersi a totale disposizione di coach Priftis e del suo staff e cercare di apprendere il più possibile dai titolari, di carpire ogni segreto. Avere davanti uno come Jamar Smith lo aiuterà tantissimo".

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