Sella, il saluto di Mussini: "Grato a Cento": "Ho dato il massimo, era giusto cambiare"

Basket serie A2: il racconto di 18 mesi che lo hanno reso tra i protagonisti, nonostante gli infortuni: "Non potevo rifiutare l’offerta di Avellino"

di GIOVANNI POGGI -
15 luglio 2024
Sella, il saluto di Mussini: "Grato a Cento": "Ho dato il massimo, era giusto cambiare"

Sella, il saluto di Mussini: "Grato a Cento": "Ho dato il massimo, era giusto cambiare"

"Per un anno e mezzo mi sono sentito come a casa. Conserverò sempre un bellissimo ricordo di questa esperienza e sono sicuro che quando tornerò, seppur da avversario, sarà per me un giorno speciale". Così una settimana fa Federico Mussini salutava Cento, dopo 18 mesi insieme, un lasso di tempo sul quale si sarebbe potuto scrivere anche un film per come sono andate le cose, tra gioie e dispiaceri. Con lui la Benedetto ha toccato il punto più alto della sua storia: la finale di Coppa Italia a Busto Arsizio e il secondo posto al termine della stagione regolare. Poi, le cose si sono un po’ complicate, con la squadra che faticava ad ingranare e la sua schiena che faceva i capricci, ma quando contava, nella fase salvezza, il timbro è comunque riuscito a metterlo lo stesso. Andrà ad Avellino, che gli ha proposto una di quelle offerte che difficilmente si riescono a rifiutare.

Mussini, si chiude un capitolo significativo della sua carriera..

"Si, Cento è stata una tappa molto importante. Venivo da un’esperienza non semplice a Udine e qui ho avuto la possibilità di rilanciarmi, grazie a coach Mecacci e a tutto il mondo della Benedetto, compagni e tifosi compresi: sarò sempre grato ad ognuno di loro".

E allora perché non restare?

"A Cento ho dato il mio massimo e ho ritenuto fare una scelta diversa per la prossima stagione e per il proseguo della mia carriera. Quando si è presentata Avellino e mi ha illustrato il suo progetto, è stato quasi impossibile dire di no. E’ una società neopromossa ma molto ambiziosa, con delle idee chiare, anche sul lungo termine".

Immaginiamo non sia stata l’unica offerta ricevuta in questi mesi..

"Si ce n’erano altre e le ho valutate tutte, una ad una, Avellino però è stata quella che mi ha intrigato di più. Mi hanno voluto fortemente e questo l’ho apprezzato fin dalle prime volte che ci eravamo sentiti, io poi ho fatto la mia scelta, come capita quotidianamente nel mondo dei professionismo".

A Cento intanto è arrivato un nuovo coach, Di Paolantonio, che sperava di poter contare anche su di lei per la prossima stagione.

"Ci siamo sentiti soltanto una volta per telefono e ci siamo fatti l’in bocca al lupo a vicenda per il campionato: mi è sembrata una bella persona, con dei valori. Spero possa fare bene e gli auguro il meglio, a lui e alla Benedetto".

Ha dei rimpianti nel salutare Cento?

"Zero, dispiace solo per gli infortuni dell’ultima stagione, che mi hanno costretto a stare fuori a lungo. E poi la finale di Coppa Italia a Busto, sarebbe stato fantastico regalare alla città un trofeo".

Il momento più bello?

"L’esordio: appena sono sceso in campo, ho capito di essere arrivato in una piazza con una passione fuori dal comune".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su