Senza Reyes, ma temibili. I giuliani sfidano la crisi

L’Unieuro ospita una squadra reduce da tre ko nelle ultime quattro uscite, con un roster però completo e in campo sempre con grande aggressività.

di VALERIO RUSTIGNOLI -
4 febbraio 2024
Senza Reyes, ma temibili. I giuliani sfidano la crisi

Senza Reyes, ma temibili. I giuliani sfidano la crisi

Quaranta minuti per provare a bissare il primo posto della passata stagione. Questa sera alle 18, l’Unieuro ospita Trieste per una gara difficile e importante, che mette in palio due punti che potrebbero valere un primo posto dall’elevato peso specifico, anche in vista del prosieguo del campionato. Vincere potrebbe non bastare (non sarà sufficiente, infatti, in caso di successo della Fortitudo), ma sarebbe comunque importante per chiudere la stagione regolare in striscia positiva e per trovare ulteriori conferme in vista della fase ad orologio.

Trieste, da parte sua, arriva invece al match in un momento non semplice: i giuliani sono reduci da tre sconfitte nelle ultime quattro partite, nei derby contro Udine e Cividale, nonché nell’ultima gara contro Rimini (76-90); ko intervallati solo dal successo contro il fanalino di coda Chiusi (98-90). Volendo trovare una causa di questo passaggio a vuoto, sicuramente l’assenza per infortunio di un giocatore importante Justin Reyes, secondo miglior marcatore (19 punti a gara) e secondo rimbalzista (con oltre 10 rimbalzi a partita) del girone, sta pesando moltissimo, sia in termini di fatturato che di equilibri di gioco.

Certo è che, nonostante le assenze pesanti, la formazione allenata da coach Jamion Christian (coadiuvato in panchina dal forlivese Francesco Nanni) può comunque contare su un roster di primissimo piano: sotto le plance Francesco Candussi (oltre 12 punti e 6 rimbalzi a partita) e Giovanni Vildera sono giocatori di grande qualità e consistenza, mentre sugli esterni si alternano la fisicità di Lodovico Deangeli, l’esperienza di Giancarlo Ferrero e la pericolosità perimetrale di Luca Campogrande.

La caratteristica principale di Trieste, però, è la presenza di tanti giocatori in grado di segnare e di trattare la palla con grande dimestichezza: l’americano Eli Brooks fattura quasi 15 punti a partita con il 41% dall’arco, a cui aggiunge 6 rimbalzi e 3 assist di media; poi un giocatore con una chilometrica carriera in serie A come Ariel Filloy e due enfants du pays come Michele Ruzzier e Stefano Bossi, rientrati a casa dopo una buona carriera tra A2 e serie A.

Ritmo, intensità, spregiudicatezza: Trieste gioca una pallacanestro aggressiva, che la porta ad essere la formazione che gioca più possessi nel girone, risultando così tanto il miglior attacco (81 punti di media) che la squadra che prende più rimbalzi (44 a partita), ma anche quella con la terza peggior difesa (oltre 77 a gara).

Sarà una sfida non semplice per l’Unieuro che però, tra le mura amiche, ha motivazioni e potenzialità per provare a riscattare persino il -17 (79-62) dell’andata e per tentare di chiudere al meglio questa prima parte di stagione.

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