Stasera al PalaLeonessa. Brescia spera ancora ma serve l’aiuto di tutti

Una maggiore durezza, una maggiore presenza sui 40 minuti, il contributo di tutti. Missione non semplice per la Pallacanestro...

di ALESSANDRO LUIGI MAGGI -
30 maggio 2024

Una maggiore durezza, una maggiore presenza sui 40 minuti, il contributo di tutti. Missione non semplice per la Pallacanestro Brescia, che stasera cerca di allungare la serie con Olimpia Milano. Obiettivo, quanto meno, le quattro sfide del 2018 ma, innegabile, l’entusiasmo all’ombra del Cidneo è in diminuzione dopo la grande fiducia alla vigilia della semifinale. Questione di esperienza. I biancorossi di Ettore Messina hanno saputo metterla in gioco sin dalla palla a due, Brescia non ha sfruttato l’unica occasione concessa. Ovvero il controparziale di 30-15 che aveva riportato gli uomini di Alessandro Magro in parità nel terzo quarto. In quel momento qualche palle persa di troppo, e una mancata presenza sotto il ferro, hanno rilanciato la corsa avversaria.

Il coach toscano, da sempre stimatissimo dal rivale Messina (che, non è un mistero, lo vorrebbe come assistente in EuroLeague), deve riflettere sulle contromisure per la prima al PalaLeonessa. Il pubblico sarà un sostegno, non un’arma da mettere in gioco. Michael Cobbins ha mostrato segnali di ripresa, il grande assente si chiama Miro Bilan. Il centro croato viaggia sotto ritmo, non è un fattore a rimbalzo e pare soffrire non poco l’ardore di Nicolò Melli. Una rivalità tenuta vivissima dal capitano milanese, stuzzicato da qualche provocazione di troppo nel corso della seconda sfida di stagione regolare. Dato di fatto, Nikola Mirotic ha fatto il suo ingresso nella serie, Miro Bilan no e Brescia non può avere speranze senza il suo totem. Obbligo della squadra coinvolgerlo maggiormente sul pick and roll centrale, fondamentale che la difesa Olimpia soffre. La Germani non può permettersi di giocare a metà campo, deve spingere la transizione, approfittando di tiratori mortiferi come Della Valle, Christon e Massinburg. Ma non è solo una questione di lunghi. Magro ha tentato la carta Akele da ala piccola, tuttavia devono essere Burnell e Petrucelli a far sentire il corpo in difesa. Da loro, e da Bilan, passeranno le chance bresciane.

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