Una (nuova) strada da trovare. In tempi brevi
L'Unieuro 202324 ha dimostrato di essere più forte tecnicamente rispetto alla scorsa stagione, ma la sfida contro Bologna ha posto alcuni interrogativi sulla squadra. La Fortitudo dovrà creare un proprio percorso, affrontare le big e trovare coraggio per essere protagonista.
L’Unieuro 202324 è più forte di quella di anno scorso da un punto di vista tecnico e, paradossalmente, nei primi due quarti al PalaDozza l’ha anche dimostrato. E le scelte della Fortitudo (blindare l’area, non regalare nulla ai lunghi, chiudere le penetrazioni ad Allen) sono state la conferma di questo status. Il ko di Bologna introduce tuttavia una serie di temi, tecnici e non, che sono i primi veri punti interrogativi sulla lavagnetta di coach Martino.
Primo. Il miracolo sportivo della scorsa stagione non è replicabile a comando. Per capirsi: anno scorso alla terza giornata Forlì si rivelava grande per la prima volta battendo Pistoia (poi promossa), stavolta invece ha perso il big match; ma nel 2022 si giocava al Palafiera; in trasferta – magari senza tifosi al seguito, magari con un giorno di riposo in meno rispetto agli avversari – probabilmente anche quella Unieuro si sarebbe dovuta arrendere. Questo per dire che un cammino umano e tecnico è fatto anche di episodi, semplicemente la nuova Forlì dovrà crearsi – come ha detto coach Martino in precampionato – un proprio percorso.
Secondo. Difficile prescindere dai rimbalzi, specie se in estate si è costruito un pacchetto di lunghi più fisico: eppure, nel 202223 Forlì non perdeva mai la lotta, stavolta ha sofferto troppo e in attacco non ha offerto alternative tecniche. L’area si è rapidamente intasata facendo il gioco di Bologna. Finché Martino non ha dovuto optare per il quintetto bonsai: scelta giusta, che è equivalsa però a un’ammissione del problema.
Terzo. La Fortitudo è molto più solida di anno scorso (e questo ha effetti evidenti sul rendimento di Aradori). Quanto è tosta la concorrenza? Domanda chiave. Come reagirà l’Unieuro alla dozzina di scontri stagionali con le big? Ne ha già giocati due, a breve c’è una partita emotivamente particolare come il derby con Rimini, una Piacenza che in questo momento vale l’alta classifica, poi Verona. E a novembre sono previste anche Udine e Trieste. Vengono in mente le parole di Martino nel dopo partita: poco coraggio, qualche giocatore non abituato a essere protagonista. Niente panico, tempo ce n’è. Ma non così tanto.
Marco Bilancioni
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