Unahotels, troppe amnesie e poca brillantezza. In Ungheria va male la seconda di Champions

I biancorossi restano comunque aggrappati al match fino a due minuti dalla fine. Nulla di compromesso in termini di qualificazione

di GABRIELE GALLO -
17 ottobre 2024
Unahotels, troppe amnesie e poca brillantezza. In Ungheria va male la seconda di Champions

FALCO VULCANO SZOMBATHELY

78

UNAHOTELS REGGIO EMILIA

71

FALCO VULCANO: Pongo, Tiby 10, Keller 9, Perl 20, Varadi 2, Diggs 6, Bognar 10, Clark 9, Popovic 12. N.e.:Sovegjarto,Kovacs e Veraszto. All.: Konakov

UNAHOTELS: Barford 8, Gallo 0, Winston 11, Faye 14, Gombauld 6, Smith 13, Uglietti , Vitali 2, Grant 5, Chillo 3, Cheatham 9. N.e.: Fainke. All.: Priftis.

Arbitri: Luis Castillo (Spa), Carsten Straube (Ger), Gintaras Maciulis (Lit)

Parziali: 17-13, 34-32, 57-54

Note: tiri da 3: Falco Vulcano 3/23, Unahotels 8/23; tiri liberi: Szombathely 17/20, Reggio Emilia 9/12.

Una Unahotels non trascendentale e poco attenta nei momenti chiave del match cade, nel secondo match della fase a gironi di Bcl, sul difficile parquet degli ungheresi di Szombathely, inviolato da più di un anno. Per espugnarlo i biancorossi avrebbero dovuto giocare al meglio e invece la truppa di Priftis è stata troppo discontinua in termini di rendimento, in particolare nei suoi elementi chiave, come Winston che è andato a sprazzi, con le consuete amnesie difensive. E sebbene si siano viste, ed era tempo, alcune cose utili da Cheatham, in generale si è notata scarsa brillantezza nella formazione reggiana. Che, a conti fatti, è arrivata a giocarsela praticamente sino al termine (sfruttando anche la serata oltremodo negativa dei padroni di casa al tiro da 3, appena il 13%) ma dando sempre l’impressione di essere il topo più che il gatto, finendo per cadere in trappola.

Nulla di compromesso in termini di qualificazione, ma l’Unahotels resta un cantiere aperto con le fondamenta da consolidare prima di poter ragionare su muri portanti e finiture. Passi indietro nella fase difensiva, troppe le disattenzioni e ingenuità; con le proiezioni di Perl e la solidità di Popovic a creare tanti problemi alla retroguardia reggiana. Persa anche la battaglia a rimbalzo.

L’avvio biancorosso è maldestro; conseguentemente il primo abbrivio è a favore ungherese: 10-3 dopo 4’. Dopo il ’cazziatone’ di Priftis nell’immediato time-out, Reggio reagisce sino ad impattare. L’equilibrio regge sin quasi a fine periodo quando una bomba di Diggs regala il +4 ai suoi. Un brillante Gombauld consente ai suoi di aprire bene il periodo successivo, tanto che gli emiliani mettono anche il naso avanti (21-23). Tocca quindi a coach Konakov strigliare i suoi, con buoni esiti perché il Falco riprende l’iniziativa spingendosi sino al massimo vantaggio a 3’ dall’intervallo lungo. L’Unahotels però è brava a ricucire, sull’asse Winston-Faye, e a chiudere sotto di un’incollatura la prima metà della contesa. Terzo quarto da non mostrare ai bambini del minibasket e agli esteti del gioco; i canestri sono estemporanei e frutto di sprazzi di talento. Fattori che mantengono il punteggio in sostanziale equilibrio. La svolta negli ultimi due minuti: Reggio si perde tra ingenuità ed errori in retroguardia, gli avversari ne approfittano siglando i panieri decisivi con uno scatenato Perl, indubbiamente Mvp dell’incontro.

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