Vitali fa i complimenti alla società: "Punta in alto, sono felice di restare"

Orgoglioso per la chiamata in azzurro: "Entrare nei dodici per il Preolimpico sarebbe coronare un sogno"

di GABRIELE GALLO -
6 giugno 2024
Vitali fa i complimenti alla società: "Punta in alto, sono felice di restare"

Vitali fa i complimenti alla società: "Punta in alto, sono felice di restare"

Il capitano non si tocca. Michele Vitali anche nella prossima stagione porterà i gradi biancorossi sul parquet.

Coldebella ha speso nei suoi confronti parole lusinghiere, "a inizio stagione siamo partiti da Michele Vitali, il capitano, e siamo stati contenti di aver trovato persone che sviluppassero il suo stesso senso di appartenenza", chiarendo che lei sarà uno degli elementi cardine della Unahotels 24/25. E’ della stessa idea?

"E come potrei non esserlo? Essere considerato un punto fermo della squadra è un onore e mi riempie di orgoglio".

Tra l’altro sfaterà la "maledizione del capitano". Chi ricopriva quel ruolo, a Reggio, spesso l’anno dopo cambiava squadra.

"E’ vero, ma onestamente non ci avevo fatto caso. Beh…ancora più contento di continuare il percorso in biancorosso allora". Amareggiato per la conclusione del campionato?

"A botta calda c’è stato parecchio dispiacere. Oggi dico che non abbiamo rimpianti: siamo usciti dal campo stremati, consci di avere dato davvero tutto; la serie con Venezia, inoltre, è stata decisa da piccoli episodi. Arrivare in semifinale era il nostro sogno, ma il quadro complessivo della stagione è tutto a tinte chiare. Siamo cresciuti in modo costante, e da questa base siamo pronti a ripartire".

Contento quindi dell’idea della società di riconfermare il gruppo italiano, più Smith e Faye già sotto contratto, e l’idea di provare a trattenere Galloway?

"Avere una base importante, ci aiuterà. Non sempre è un fatto scontato, e testimonia la volontà della società di puntare ad obiettivi sempre più alti".

Tipo tornare in Europa.

"Ottima cosa. La Coppa porta prestigio, a prescindere: al singolo giocatore e al club. Sarà bellissimo fare di nuovo questa esperienza".

In una squadra piena di giocatori dal grande pedigree è stato difficile essere il capitano?

"Il gruppo era talmente unito che è stato abbastanza semplice. Ho semplicemente cercato di essere me stesso, partendo da un punto: dare l’esempio. Allenandomi ogni seduta al massimo dall’inizio alla fine. Dando poi pacche sulle spalle, quando serviva, ai compagni che ne avevano bisogno nei momenti difficili. In quei frangenti il mantra nello spogliatoio era: ’rialziamoci insieme’. Nessuno ha mai puntato il dito contro l’altro".

A livello singolo lei è stato chiamato a un maggiore sacrificio difensivo e a un ruolo di collante per il quale ha ridotto l’impatto offensivo. E’ stata dura adattarsi a questo?

"Mi sono messo a disposizione del coach, facendo quello che quest’anno serviva alla causa: nello specifico sbattersi maggiormente in difesa. Proprio perché era un ruolo diverso rispetto al recente passato, sono stato doppiamente felice di essere riuscito a dare una mano".

È stato convocato in Nazionale nei 30 tra cui poi Pozzecco sceglierà i 12 per il Preolimpico. Sensazioni?

"Sempre bellissime quando l’azzurro chiama! E’ un privilegio poter giocare per l’Italia. Se riuscirò a entrare tra i 12 per il Preolimpico, sarebbe l’avverarsi di un sogno".

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