Al ‘Morgagni’ è in arrivo l’ex Scalini: "Forlì forte, ma noi siamo sul pezzo"
Il centrocampista, 44 volte in biancorosso fino al maggio 2023, guida il Progresso dopo un lungo stop

Nicolò Scalini qui nel Forlì. Poi è stato alla Sammaurese e ora è al Progresso
"Crescere i cani è impegnativo, come salvare il Progresso in serie D". Dal suo allevamento di Golden Retriever sito nella bassa Bolognese, Nicolò Scalini ‘getta un osso’ al Forlì, di cui ha vestito la maglia in 44 occasioni, condite da 1 gol e ben 10 assist, dal gennaio 2022 al maggio 2023. Cervello fino e piedi garbatissimi, il 29enne metronomo emiliano scuola Bologna – da gennaio in forza al club di Castel Maggiore – medita lo scherzetto dell’ex, domenica, al ‘Morgagni’.
Scalini, come sta? "Adesso mi sento bene. Ero fermo dalla terzultima di campionato dell’anno scorso per problemi al ginocchio, poi a settembre ho avuto una ricaduta che ha reso necessario l’intervento chirurgico, ma nell’ultimo turno sono rientrato in campo e ho giocato una mezz’ora contro la Zenith Prato".
Giusto in tempo per la sfida con il Forlì. "Sono un ex, per cui conosco bene l’ambiente oltre a tanti giocatori biancorossi".
Come pensate di fermare la capolista? "Noi faremo la nostra partita, come sempre, avendo grande rispetto della prima in classifica. Il Forlì sta facendo molto bene, però questo è un campionato in cui non esistono gare facili: lo dimostra il colpo della stessa Zenith al ‘Morgagni’".
Che opinione ha di Miramari? "Personalmente non lo conosco, però ho giocato un paio di volte contro le sue squadre e ho notato un’impronta ben definita".
Pur non avendole ancora affrontate in campo, si è fatto un’idea delle due contendenti per la promozione? "Tutti mi hanno parlato bene sia del Forlì che del Ravenna, oltretutto conoscendo tanti giocatori sull’una e sull’altra sponda posso confermare che sono forti. E poi sono società che hanno un budget nettamente superiore a quasi tutte le altre del girone, quindi non mi sorprende trovarle ambedue lassù".
Progresso sorprendente: siete decimi davanti al Piacenza e a +4 sui playout. Chi l’avrebbe detto? "Probabilmente nessuno avrebbe pensato di trovarsi in questa posizione della classifica quando mancano 9 giornate al termine del campionato. Certo, oggi siamo contenti ma guai a pensare di avercela fatta perché ci sono ancora tanti punti a disposizione. Sarà durissima".
Oltre al calcio, l’allevamento di Golden Retriever. Cos’è più impegnativo? "Entrambe le cose richiedono un notevole dispendio di energie: la serie D perché è un campionato difficile e devi essere sempre sul pezzo; l’allevamento dei cani perché anche gli amici a quattro zampe necessitano di tempo per essere accuditi".
Che ricordi conserva dell’esperienza forlivese? "Posso solo parlare bene di quel periodo, merito anche di un bel gruppo, molto affiatato. Tanti ex compagni sono diventati amici stretti".
Che partita si aspetta domenica? "Una battaglia, in cui entrambe le squadre non si risparmieranno".
Tra il Forlì e Rrapaj, suo ex compagno biancorosso e ora nel Ravenna, per chi tifa in ottica promozione? "Qui si sfonda una porta aperta... Paolino per me è come un fratello, gli voglio un bene dell’anima. Quindi, non me ne vogliano gli sportivi forlivesi ma spero che alla fine possa festeggiare Rrapaj".
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