Analisi di un ko ingiusto. Ad un soffio dal ribaltone
Sotto di due reti, la compagine di Canzi era riuscita a riprenderla. E invece...
Una sconfitta immeritata, non priva di luci, ma neppure di ombre sulle quali lavorare. Questo ha detto il k.o. (2-3) incassato dal Pontedera contro il Pineto, maturato con le reti ospiti nel primo tempo di Gambale (20°) e Njambe (23°), la rimonta nella ripresa di Angori (54°) e Peli (62°) e il jolly decisivo di Lombardi (87°) per un gara da suddividere in tre fasi.
PRIMA FASE 1-34° minuto. Un po’ di lentezza ha contraddistinto la prima fase del Pontedera, solitamente abituato a partire più forte, che oltretutto si è fatto trovare scoperto sui due gol degli ospiti. Pur tenendo un maggior possesso palla, il gioco è stato sterile mentre il Pineto ha sfruttato le due uniche vere occasioni avute. Cui va aggiunta una conclusione di Manu sventata da Ciocci (34°).
SECONDA FASE 35°-83° minuto. Una palla-gol sprecata da Peli (40°) e il cambio di modulo attuato a inizio ripresa, quando con gli ingressi di Ianesi e Delpupo la squadra di Canzi in atteggiamento offensivo è passata dal 3-4-2-1 abituale al 4-2-3-1 (mentre quella fase difensiva, col Pineto rimasto col 4-3-3, è stata sempre il 3-3-4), hanno segnato il risveglio del Pontedera. Che in questi quasi 50 minuti di partita ha fatto la gara che doveva, al di là dello 0-2 del momento. In 17 minuti i granata hanno azzerato lo svantaggio (e in mezzo c’era stata un’ occasione grossa così calciata fuori da Ganz) e in 23 minuti avrebbero potuto ribaltarla se il taglio in area di Ianesi fosse stato appoggiato in rete da uno dei tre compagni che erano nella disponibilità della palla. La sensazione è che se in quell’occasione il Pontedera avesse fatto gol avrebbe chiuso lì la gara, magari segnando anche il 4-2. Invece la staffilata di Ambrosini a fil di palo (83°) ha chiuso la fase di spinta del Pontedera.
TERZA FASE 84°-96° minuto. Nonostante la volontà di vincere non sia calata, la stanchezza cominciata ad affiorare ha portato ad un maggior disordine organizzativo e il Pineto ne ha approfittato trovando un eurogol da tre punti nel finale facendo maturare una sconfitta immeritata, così come lo erano state le sfide casalinghe con Entella, Carrarese e Perugia. Il lavoro da fare per ritrovare la giusta attenzione difensiva – problema che stavolta non è stato coperto dalla precisione in fase di finalizzazione com’era accaduto a Recanati – resta, ma non offusca le note positive che questo bruciante 2-3 ha riservato. Ossia che il Pontedera ha una rosa lunga (i cambi nella ripresa hanno portato giovamento) e che i rinforzi di gennaio sono stati buoni. I granata hanno dimostrato di saper produrre gioco mostrando un calcio offensivamente divertente, ma pur avendo concesso pochissimo alla squadra di Beni, che ha segnato 3 gol con 4 tiri, hanno subito 15 reti nelle ultime 5 gare. C’è un equilibrio da ritrovare.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su