Andreatini ‘gioca’ il derby di Coppa Italia: "Forlì e Ravenna al top, sarà uno spettacolo"

Per il dirigente la sfida di domenica è l’antipasto di una grande stagione: "Giallorossi favoriti, ma biancorossi da prima fascia"

di MARCO LOMBARDI -
30 agosto 2024
Andreatini ‘gioca’ il derby di Coppa Italia: "Forlì e Ravenna al top, sarà uno spettacolo"

Per il dirigente la sfida di domenica è l’antipasto di una grande stagione: "Giallorossi favoriti, ma biancorossi da prima fascia"

Direttore sportivo, romagnolo, super partes. Max Andreatini è uscito dal gruppo e gioca in anticipo Ravenna-Forlì, gran derby di Coppa Italia, in programma domenica (ore 20.30) al ‘Benelli’, e succoso antipasto di un campionato che già promette scintille.

Direttore, adesso si fa sul serio: che partita dobbiamo attenderci?

"Una gara entusiasmante, tra due squadre costruite per recitare un campionato di vertice. Sarà un bello spettacolo".

Il Ravenna di Cipriani punta dichiaratamente alla promozione, sulla scorta di una campagna acquisti faraonica e dell’entusiasmo dilagante della piazza. Che ne pensa, invece, del Forlì?

"Il ds Protti ha allestito una buona squadra e il merito è anche del presidente Cappelli, sempre attento, appassionato e desideroso di riproporsi per alzare l’asticella. Ritengo che i biancorossi siano da prima fascia".

Quali sono le più autorevoli pretendenti alla vittoria finale?

"Detto di Ravenna, probabilmente la candidata numero uno, e Forlì, sicuramente la Pistoiese e il Piacenza. E poi ci sarà sempre l’outsider, che potrebbe giovarsi delle minori pressioni dell’ambiente".

Partire coi favori del pronostico non sempre è sinonimo di successo: il suo Forlì grandi firme, stagione 2021/22, non riuscì mai a decollare.

"Ogni anno fa storia a sé. Ci sono equilibri delicatissimi da preservare affinchè tutto funzioni per il verso giusto e i nomi di spicco devono catapultarsi nella mentalità della categoria, diversamente il rischio è di rimediare figuracce".

Qual è il rimpianto maggiore della sua parentesi biancorossa, che terminò a dicembre?

"Col senno di poi, posso serenamente affermare che non era il momento giusto per venire a Forlì. Ma non rimpiango nulla. Ho conosciuto persone serie che tuttora sono a capo della società e arricchito il mio bagaglio di esperienze".

Alla Fermana, in serie C, ha lavorato con mister Antonioli, che tanto bene ha fatto a Forlì: che opinione ha di lui?

"Con Mauro ho un rapporto fantastico, siamo grandi amici. È un tecnico dalle qualità indiscutibili. Pensi che quest’estate, quando fui contattato da un club di C, il suo fu il primo nome che proposi per la panchina. A Fermo, l’anno del Covid, eravamo addirittura in piena zona playoff e sono certo che, se il campionato non fosse stato bruscamente interrotto, ci saremmo tolti grandi soddisfazioni".

Quanto al nuovo tandem Protti-Miramari, che ci dice?

"Miramari è un ottimo allenatore. Mentre il direttore Protti non lo scopro certo io… Da anni svolge questo mestiere, con grande professionalità e competenza, avendo sempre un occhio di riguardo al bilancio e attenzionando anche altri campionati per lanciare giocatori ‘sconosciuti’. Che io ricordi, non ha mai sbagliato una stagione…".

A Forlì altri ds hanno avuto una seconda chance: tornerebbe?

"Sono fiero e orgoglioso di aver lavorato, sebbene solo per mezza stagione, in una piazza importante come Forlì. E adesso auguro al mio collega di riportare quanto prima i biancorossi dove meritano di stare, ovvero tra i professionisti. Spero, altresì, che Petrelli, che volli alla Fermana, riesca a dare un contributo importante: se decide di fare il calciatore, per la D è fuori categoria…".

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