Arbitri - Eletto il nuovo presidente della Sezione di Firenze. Cambio di consegne tra Gramigni e Matteini
Simone Gramigni eletto nuovo presidente degli arbitri fiorentini, con focus su reclutamento, formazione e senso di squadra. Passaggio di consegne durante assemblea a Coverciano.
Cambio al vertice degli arbitri di calcio fiorentini. Gli associati della Sezione AIA di Firenze hanno eletto presidente l’arbitro benemerito Simone Gramigni. Rimarrà in carica quattro anni, proseguendo il lavoro svolto per due mandati dal presidente uscente Fabrizio Matteini e dal Consiglio Direttivo, di cui lo stesso Gramigni ha fatto parte. Il passaggio di consegne è avvenuto in occasione dell’assemblea elettiva sezionale, al Centro Tecnico Federale di Coverciano, coordinata da un ufficio di presidenza tutto al femminile, composto da Giulia Cipriani, Silvia Scipione, Eleonora Labate, Margherita Fioravanti e Silvia Cappetti.
Classe 1969, di professione manager d’impresa, Simone Gramigni fa parte della famiglia arbitrale fiorentina dal 1986. Quattro i punti programmatici illustrati dal neo presidente: Reclutamento attraverso tre corsi arbitri annuali promossi sui canali tradizionali e nelle scuole; crescita delle giovani promesse grazie a progetti sezionali e intersezionali; formazione continua con le riunioni tecniche obbligatorie e altri momenti appositamente creati; senso di appartenenza e far sentire i singoli arbitri una vera e propria squadra.
"Il nostro sarà un lavoro graduale pensando all’obiettivo dei quattro anni - ha detto Gramigni - ma lo faremo fin da subito con determinazione. E tenendo fermi, oltre ovviamente all’aspetto tecnico, tre valori fondamentali: rispetto, passione e coraggio. L’obiettivo è non solo quello di formare arbitri, ma di accompagnare i giovani direttori di gara nel loro percorso di crescita umana. Concludo ringraziando Fabrizio Matteini e il Consiglio uscente".
Applausi per il presidente uscente Fabrizio Matteini: "Ringrazio tutti coloro che in questi otto anni hanno rappresentato la Sezione di Firenze in ambiti nazionali e regionali e alla squadra di lavoro con in particolare i due vicepresidenti. Ai colleghi osservatori ricordo la responsabilità di far crescere i giovani direttori di gara dal punto di vista arbitrale e soprattutto come donne e uomini. Il calcio e la gara sono un divertimento da affrontare con serietà e professionalità".
Francesco Querusti
Continua a leggere tutte le notizie di sport su