Arezzo in fiducia: Troise punta al tris. Ogunseye ritrovato, difesa in ansia

Domani al Comunale arriva un Gubbio solido e quadrato. Per gli amaranto ballottaggi e dubbi nella retroguardia

di Redazione Sport
23 settembre 2024
Emanuele Troise, 45 anni, dopo Pontedera cerca la terza vittoria di fila

Emanuele Troise, 45 anni, dopo Pontedera cerca la terza vittoria di fila

di Luca Amorosi

AREZZO

"Ci serve più coraggio" ha detto Troise commentando (con soddisfazione) la vittoria in casa del Pontedera. Tre punti che al Mannucci non si vedevano dal 1997, da quando in panchina c’era un certo Serse Cosmi. Di certo se qualcuno ha avuto coraggio su un campo tabù come quello dei granata è stato proprio il mister. L’Arezzo - che ha mostrato fin dal primo tempo passi in avanti sul piano della solidità difensiva con l’inserimento di Lazzarini al centro della linea a quattro e un Trombini in grande spolvero - ha faticato nel costruire occasioni lì davanti. Pattarello guardato a vista e costretto a tirar fuori dal proprio cilindro l’assolo, Tavernelli racchiuso in un nel tiro a giro dal limite. Troppo poco per creare problemi al terzetto granata. Ecco quindi il coraggio di osare: dentro, tutti insieme quattro cambi, attingendo da una panchina più lunga rispetto ad un anno fa e soprattutto osando con il passaggio al 3-4-3 utilizzato tuttavia solo pochi minuti. E già perchè l’infortunio di Gigli ha prodotto il cambio con Gucci, andato a far coppia per Ogunseye che, servito al bacio da Coccia, ha potuto esultare per la prima rete in amaranto, con quella maglia numero nove che da dopo Brunori è un altro tabù da sfatare. Ecco i segnali incoraggianti che lascia Pontedera. L’Arezzo che non prende gol, vince di "corto muso" come va di moda oggi, e si riporta in posizioni decisamente più consone agli obiettivi di inizio stagione.

Tutto bello se non fosse che la partita di sabato sera è stata la prima di un trittico in crescendo. Siamo già in clima prepartita perchè domani sera c’è il Gubbio al Comunale e sempre a domicilio domenica arriverà la Ternana. Guardando un avversario per volta i rossoblù hanno gli stessi punti del Cavallino, e sono reduci dal pari di venerdì sera in casa del Campobasso dell’ex Braglia. Un Gubbio che è la solita squadra di categoria, quadrata e spigolosa, con solo tre gol all’attivo ma anche la miglior difesa del girone B (una rete al passivo). Prima di pensare alla Ternana, seconda e con ambizioni di tornare quanto prima tra i cadetti, è bene pensare a domani.

Inutile girarci intorno: l’infermeria di Rigutino è affollata come non lo mai stata prima. Montini ha alzato bandiera bianca nel riscaldamento a Pontedera, andando in tribuna con del ghiaccio sopra la coscia. Il suo stop si spera non superi le due settimane ma solo esami più approfonditi potranno dare entità del danno e tempi di recupero. Gigli è da valutare dopo essere uscito nei minuti finali. Del Fabro, in panchina a Pontedera, è un altro calciatore che Troise spera di avere nuovamente al cento per cento. Poi c’è Chiosa, fuori da dopo la partita di Coppa con l’Ascoli e alle prese fino a pochi giorni fa con un lavoro personalizzato. La speranza poi è che Trombini non abbia riportato alcun problema dopo essere ricaduto male a terra anche lui nei minuti finali di Pontedera.

Insomma la difesa è il reparto che tiene maggiormente in ansia. Certo, Renzi terzino destro è adattabile con buoni risultati sul piano dell’applicazione, Lazzarini centrale è stato al pari di Chiosa di Coppa (forse) il miglior difensore visto in azione in quel ruolo, mentre a sinistra Coccia scalpita con Righetti se proprio necessario potrebbe scalare al centro, senza dimenticare Mawuli che però fa comodo in mediana. Insomma dal recupero di almeno uno tra Gigli e Del Fabro passano le scelte di formazione per cercare la terza vittoria di fila.

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