"Arezzo, ora basta prendere gol". Trombini torna e indica la strada
L’analisi del portiere: "Concediamo poco, spesso puniti per piccole disattenzioni. Cambiamo registro" .
di Luca Amorosi
AREZZO
Tra le note positive dell’ultimo turno di campionato degli amaranto c’è sicuramente il rientro tra i pali di Luca Trombini dopo l’infortunio, patito durante la trasferta di Ancona, che lo ha tenuto fuori poco più di un mese. Il classe 2001 si è ripreso i ranghi di titolare e ha messo in campo la solita prestazione sicura, tra i pali e in uscita, con le mani e con i piedi, anche se neanche stavolta è riuscito a mantenere la porta inviolata, dato statistico di cui ancora insegue la prima volta in carriera tra i professionisti e che èproprio obiettivo personale che va di pari pass diventato un vero e o con quello della squadra.
Trombini, come ha vissuto questo rientro?
"È stata una bella emozione essere nuovamente tra i titolari sabato scorso. Ne approfitto per ringraziare tutto lo staff medico dell’Arezzo ma anche l’ospedale di Ancona. Senza la professionalità di tutti loro non sarei mai potuto rientrare così presto".
Effettivamente ha bruciato le tappe, è d’accordo?
"Sì, sono rientrato 36 giorni dopo l’infortunio. C’è da dire però che dal primo referto sembrava una cosa più grave invece, dopo i controlli successivi, è prevalso subito l’ottimismo. La perforazione del polmone è stata rimarginata subito e bisognava solo attendere che si ricomponesse la frattura di una costola".
Quanto le è mancato il campo?
"Tanto. All’inizio è stata dura, mi dispiaceva non poter aiutare i miei compagni e mi mancava il lavoro quotidiano con la squadra e con lo staff. Però le tante dimostrazioni di affetto non solo dei ragazzi, ma anche dei tifosi e di tutta Arezzo, mi hanno aiutato molto a superare il momento".
Senza di lei è toccato a Borra. Che rapporto ha con il suo compagno di reparto?
"Daniele è un portiere con molta più esperienza di me e il cui curriculum parla per lui: ha tante presenze in categoria e anche in serie B, quindi per me è un onore poter lavorare con lui e poter imparare da un portiere del suo calibro".
Ora che è rientrato, che obiettivo si pone?
"Sicuramente a breve termine vorrei iniziare a finire qualche partita senza prendere gol. Non è solo un mio obiettivo personale ma è anche un obiettivo di tutta la squadra, a partire da Niccolò (Gucci) fino a tutti gli altri. Ogni volta purtroppo commettiamo qualche piccola disattenzione che ci impedisce di raggiungerlo, anche quando nel complesso concediamo poco agli avversari. Stiamo lavorando tanto in allenamento per invertire la rotta il prima possibile e penso che prima o poi questo lavoro darà i suoi frutti".
Magari fin da domenica a Sassari?
"Perché no? Questo è un campionato difficile e molto equilibrato, in cui si può perdere con chiunque, ma anche vincere con chiunque. La classifica parla per loro, sono una squadra forte e giocano in casa. Noi però andremo in Sardegna per fare la nostra partita come sempre e per cercare di vincere. Di sicuro non arriveremo là con l’idea che anche un punticino andrebbe bene".
Guardando i numeri dei due portieri fino ad ora Trombini ha disputato da titolare dieci partite subendo in totale 14 reti, mentre Borra ne ha inanellate 7 (più la partita con l’Ancona quando subentrò) subendo 11 reti. Nel computo del portiere ex Entella anche un rigore parato e una porta inviolata, entrambi contro il Gubbio al Comunale.
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