Arezzo punta alla Coppa Italia con infermeria vuota e rosa completa
L'Arezzo si prepara per la Coppa Italia con la rosa finalmente al completo grazie ai rientri dagli infortuni.
di Luca AmorosiAREZZO
L’Arezzo scalda i motori per chiudere al meglio il 2024: serve ritrovare la vittoria e una serie di risultati utili, senza dimenticare il quarto di finale di Coppa Italia che diventa un appuntamento che può aprire scenari interessanti. Il momento è quello che è, ma a sospingere alle spalle degli amaranto c’è finalmente l’infermeria che si sta svuotando dopo una prima parte di stagione in cui è sempre stata più o meno affollata.
Contro la Virtus Entella si è rivisto in panchina persino Masetti, centrale classe 2001 che era assente ormai dai primi di aprile, quando accusò la rottura del legamento crociato in allenamento. Dopo otto mesi, insomma, Troise recupera anche l’ultimo centrale difensivo in rosa e ora all’appello manca solo Chierico, infortunatosi contro la Torres lo scorso 13 ottobre e in procinto di rientrare dopo due mesi di stop per una lesione muscolare di secondo grado. Per lui si ipotizza un ritorno in panchina contro la Pianese al Comunale o per la sfida al Trapani del mercoledì seguente.
Al tecnico napoletano nelle ultime settimane non sono state risparmiate critiche, ma se una cosa si può dire a sua difesa è che non ha mai avuto l’intera rosa a disposizione, dovendo sempre fare i conti con una o più assenze di peso. Il primo a uscire di scena fu Mattia Damiani, che subì la rottura del menisco del ginocchio destro in estate: l’infortunio si è rivelato più serio del previsto e alla fine il mediano amaranto è rientrato, dopo circa tre mesi, solo lo scorso 17 novembre, subentrando nel finale di Arezzo-Pescara.
Tecnica, agonismo e mobilità: tutte caratteristiche dell’ex Udinese che sono mancate e non poco al centrocampo, che più avanti ha perso pure Luca Chierico: il figlio d’arte è stato costretto a uscire a fine primo tempo contro la Torres, quando aveva offerto la miglior prestazione stagionale. La sua assenza è stata forse quella che ha inciso di più anche in termini di risultati: senza l’ex Gubbio, l’Arezzo ha conquistato solo undici punti in nove giornate, frutto di due vittorie, cinque pareggi e due sconfitte. Non è nemmeno un caso che con lui in campo siano stati raccolti, invece, dodici punti sui quindici disponibili contro Legnago, Pontedera, Gubbio, Ternana e appunto Torres.
Ma i problemi non si sono limitati al centrocampo, anzi: solo l’attacco finora è stato risparmiato, mentre la difesa si è rivelata il reparto più martoriato, creando anche problemi nel reinventare la linea. Per cinque giornate a inizio stagione, infatti, Troise ha dovuto rinunciare contemporaneamente a Chiosa e Montini, oltre che, come detto, a Masetti. Il centrale ex Entella si era fatto male prima dell’esordio in campionato con il Campobasso: per lui stiramento e un mese esatto di stop anche per motivi precauzionali. Una settimana dopo, è stata la volta di del terzino: una lesione muscolare lo ha costretto ai box dalla trasferta di Pesaro del 2 settembre a quella di Sestri Levante del 18 ottobre.
Ritenuta l’unica alternativa nel ruolo, il 2005 Bigi, ancora acerbo, Troise ha adattato a destra sia Lazzarini che Renzi, con alterne fortune. Infine, altri contrattempi di minore entità per Righetti e Gigli, che hanno saltato entrambi due gare per traumi distorsivi alla caviglia. L’assenza del centrale ex Rimini ha inciso: solo due punti contro Ascoli e Milan Futuro. Ma la squadra stava già vivendo una flessione generale partita dall’inopinata sconfitta di Carpi e che dura tuttora. I rientri dagli infortuni e la panchina più profonda sono alleati da sfruttare per invertire la rotta.
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