Ascoli, tanti fischi e contestazione. Una nuova occasione perduta. Ospiti avanti grazie a un pasticcio: ci pensa il solito Corazza per il pari
A guidare il Pontedera il mai dimenticato ex Menichini, braccio destro del leggendario Mazzone. Il digiuno dalla vittoria sale ormai a dieci giornate. E il pubblico fa sentire tutto il suo malumore. .
ASCOLI
1
PONTEDERA
1
ASCOLI (4-2-3-1): Livieri; Alagna, Gagliolo (27’ st Tavcar), Quaranta, Cozzoli; Bando (1’ st Bertini), Varone; Tirelli (1’ st Caccavo), Silipo (40’ st D’Uffizi), Marsura (21’ st Achik); Corazza. A disp. Abati, Raffaelli, Maurizii, Adjapong, Piermarini, Campagna, Maiga Silvestri, Tremolada, Gagliardi. All. Di Carlo.
PONTEDERA (4-4-2): Tantalocchi; Guidi (28’ st Gagliardi), Espeche, Martinelli (34’ st Pretato), Ambrosini; Perretta, Pietra (17’ st Ladinetti), Sala, Ianesi; Corona (35’ st Ragatzu), Italeng. A disp. Calvani, Vivoli, Maggini, Coviello, Benucci, Maiello, Innocenti. All. Menichini.
Arbitro: Pizzi di Bergamo.
Reti: 30’ pt Martinelli, 17’ st Corazza.
Note: ammoniti Alagna, Silipo, Gagliolo, Espeche, Pietra, Sala, Tantalocchi, Italeng. 4.360 spettatori (2.473 abbonati). Recupero: 0’ e 5’.
L’Ascoli fallisce un’altra importante occasione e ora il digiuno con i tre punti sale addirittura a dieci turni. I bianconeri nello scontro diretto col Pontedera non vanno oltre l’1-1, grazie al puntuale Corazza, ed escono ancora una volta sotto la pesante contestazione dei propri tifosi che all’uscita dal campo chiedono ai giocatori di togliere le maglie.
Nell’intenso pomeriggio consumatosi al Del Duca si sono sfidati il glorioso passato e un presente estremamente doloroso. A rappresentare il primo è stato il ritorno dell’ex Menichini, oggi timoniere del Pontedera. Lui il protagonista di indimenticabili imprese (dall’81 all’85) in campo nella storica formazione di Carletto Mazzone e poi suo vice in panchina nelle memorabili avventure di Cagliari, Roma, Napoli, Bologna, Perugia, Brescia.
Avvio distratto dei padroni di casa che rischiano grosso sul tentativo ravvicinato di Italeng sul quale Livieri deve superarsi in corner. Immediata risposta bianconera poco dopo sulla punizione di Silipo che si stampa sul palo. Gli uomini guidati da Di Carlo provano a osare di più, ma finiscono per perdersi tra le ombre di un mercato estivo scellerato.
Sugli spalti riprendono le furenti proteste rivolte a squadra e società. Nel mirino ancora una volta il patron Pulcinelli.
Alla mezzora piove sul bagnato e il Pontedera passa avanti. Il piazzato dalla sinistra di Ianesi trova la puntuale sponda di Guidi e sul pallone vacante Martinelli si infila tra Alagna e Livieri per la deviazione vincente.
Accusato il colpo all’Ascoli mancano reazione ed idee. Fortunatamente il Picchio può aggrapparsi a Corazza che nella ripresa riesce a siglare l’1-1 sulla goffa uscita di Tantalocchi. L’ottavo gol gli permette momentaneamente di staccare tutti nella classifica marcatori del campionato.
Il pari consegna fiducia, ma sui tentativi di Corazza e Achik su punizione il portiere avversario si supera facendosi perdonare.
Non accade altro. Al triplice fischio finale riprendono a piovere i fischi. Il cambio di rotta non arriva.
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