Buscè mastica amaro. "Potevamo osare di più. Un aspetto da migliorare»
Il mister del Rimini rimpiange l’episodio del gol: "Abbiamo gestito male un momento particolare della gara. Ma i ragazzi non si tirano mai indietro".
Ripensa agli episodi, agli errori commessi. In attacco e in difesa. E alla fine Antonio Buscè mastica amaro. "In generale abbiamo giocato una buona partita, anche nel primo tempo. Purtroppo ai miei ragazzi dico sempre ’cerchiamo di gestire i momenti della gara’ e quello era un momento in cui la gestione di un calcio piazzato a favore sui 30-35 metri sarebbe dovuta essere migliore".
C’è l’ha in testa l’immagine di quel gol subito a un soffio dall’intervallo.
"Un tiro da 30-35 metri è improbabile che possa portare a qualcosa, a meno che non trovi il tiro della domenica. Da lì è scaturito quel minuto e mezzo di follia: 80-90 metri, prendi angolo e poi il gol".
E alla fine non è bastata una ripresa all’arrembaggio...
"Nel secondo tempo abbiamo cercato di riprenderla: Ubaldi, Cioffi, tante occasioni, non ultima quella di Gorelli di testa da solo. La squadra ha sempre cercato di portare a casa il pareggio e non ce l’abbiamo fatta. Avremmo potuto giocare anche due giorni e non avremmo fatto gol".
E le scelte iniziali?
"Credo che i ragazzi che sono scesi in campo dal primo minuto abbiano fatto una buonissima partita, compreso Malagrida, che ha fatto fatica a trovare la posizione. Loro erano più macchinosi e avevo bisogno di due che, soprattutto nel primo tempo, con palla a terra li stancassero un po’. Fondamentalmente abbiamo retto bene, la squadra ha avuto un certo equilibrio. Poi prendi quel gol alla fine del primo tempo e quel gol ti ha spezzato le gambe perché non meritavi di prenderlo. Anche se quando subisci gol, vuol dire che è meritato".
Il salto di qualità è rinviato?
"Era importante inculcare nella testa dei ragazzi che questa era una partita in cui si poteva osare di più, se riesci a dare continuità alla vittoria esterna diventa poi qualcosa d’importante. Forse la squadra non è ancora matura, bisogna crescere sotto questo aspetto. Non posso dire nulla ai miei ragazzi però, perché non si tirano mai indietro, non rinunciano mai a lottare su ogni palla. Sotto questo aspetto questa squadra non si può rimproverare davvero nulla".
Donatella Filippi
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