Calcio: il personaggio. Pero Nullo saluta il pallone. Ma con una laurea in tasca
Il Maestro Matteo Pero Nullo, ex calciatore con una brillante carriera, decide di chiudere con il calcio giocato a 39 anni per dedicarsi alle consulenze finanziarie, grazie alla laurea magistrale in statistica e finanza conseguita con lode.
PERUGIA – Il Maestro, come l’hanno ribattezzato compagni e staff nell’ultima esperienza alla Pontevecchio, sospende le lezioni dal vivo. Esempio da imitare nelle giocate ma anche e soprattutto nei comportamenti. Matteo Pero Nullo chiude con il calcio giocato. Lo fa a 39 anni dopo una carriera che l’ha visto segnare 120 gol fra C2, serie D, Eccellenza e Promozione e sfornare il doppio degli assist. Uno in grado di fare la differenza dentro e fuori dal campo, perché dotato di un’intelligenza calcistica e non fuori dal comune. Uno che a 21 anni ha saputo fare una scelta di vita intraprendendo un percorso di studi che oggi lo porta a servire consulenze finanziarie come assist in campo. Tutto merito di quella laurea magistrale in statistica e finanza, conseguita a 28 anni, con un 110 e lode. "Beh è chiaro che quando a 18 anni ti ritrovi in panchina, al Delle Alpi, e vedi Nedved che fa il giro del campo con il Pallone d’oro appena vinto, non puoi non pensare che anche tu farai il calciatore". 6 gennaio 2004: Juventus-Perugia 1-0, gol proprio di Nedved. La stagione successiva quella promessa sulla quale era pronto a scommettere anche Serse Cosmi, finisce in C2, alla Carrarese. "Il primo anno feci bene e segnai anche due gol. Poi il Perugia fallì. Nell’estate del 2006, così, a 21 anni, mi ritrovai senza contratto. Feci il ritiro con la Spal. A quel punto ho capito che serviva altro".
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