Calcio, il progetto. Squadre scomparse da riesumare. A partire dal mitico Chiavicone

Tre appassionati sono alla ricerca di materiali, c’è un numero da chiamare. Ecco cos’era ‘E Ciavgon’.

di FRANCO PARDOLESI
27 marzo 2025
Da sinistra, Massimo Merendi e Primo Bandini (ex giocatore del Chiavicone) ovvero due dei tre ideatori del progetto. L’altro è lo storico e scrittore Ivo Ragazzini (Frasca)

Da sinistra, Massimo Merendi e Primo Bandini (ex giocatore del Chiavicone) ovvero due dei tre ideatori del progetto. L’altro è lo storico e scrittore Ivo Ragazzini (Frasca)

Alla ricerca del calcio che fu. Ieri mattina, presso la saletta del Bar Flora di piazza Saffi, è stato presentato il progetto ‘Forlì nel pallone. Il Chiavicone e la altre squadre’. Un’idea che si pone come obiettivo il ritrovamento delle tracce delle società calcistiche attive in città partendo dal 1945 e risalendo sino agli inizi degli anni Ottanta.

Motore dell’iniziativa Massimo Merendi, coordinatore dell’associazione ’Romagna, storia e tradizione’. Assieme a lui Primo Bandini, che in quegli anni scese in campo con la seconda squadra del Chiavicone, che prendeva parte ai campionati della ‘Lega Giovanile’, e Ivo Ragazzini, storico e scrittore.

Sulla casacca viola della storica società forlivese, dal nome singolare e caduta nel dimenticatoio, lo stemma raffigurava un topo. Un simbolo, simpaticamente, dovuto allo scolo a cielo aperto, chiamato dialettalmente ‘E Ciavgòn’ che attraversava il quartiere comprendente viale Gramsci, via Cerchia e la fornace Ragazzini, ora demolita, di via Dragoni.

La ‘Società Sportiva Chiavicone’ fu fondata presso il Bar Cubana nel 1960 e giocò nell’area sportiva situata dietro al viale della Stazione, retrostante all’allora edificio del cinema Odeon e poi dedicata al rugby. In attività sino al 1970, il Chiavicone ebbe come primo presidente il titolare dell’omonima azienda di arredamenti Tosoni, cui fece seguito Aldo Bassi proprietario della ditta Sem, specializzata in movimento terra e demolizioni. In quei dieci anni, divisi tra i campionati di Seconda e Terza Categoria, il Chiavicone nel 1963-64 salì sino alla Prima Categoria che a quei tempi era il quinto livello del calcio italico.

Il progetto presentato ieri si propone di raccogliere notizie, materiale, articoli di giornale o di riviste e testimonianze del Chiavicone e delle altre squadre esistenti all’epoca come ad esempio Scintilla, Tre Martiri, Vis Befio, Caveja e altre ancora. Per fare riemergere uno spaccato della vita, non solo sportiva, del dopoguerra. Per chi fosse interessato, si può chiamare al numero 371.4274155.

Franco Pardolesi

Continua a leggere tutte le notizie di sport su