Carpi, che crollo a Pesaro. E Lazzaretti lascia lo stadio
Biancorossi travolti dalla Vis che chiude la partita già nella prima frazione. Il patron abbandona il ’Benelli’ dopo il raddoppio dei padroni di casa.
L’emblema della serataccia del Carpi, travolto 4-0 a Pesaro in una notte horror, è l’uscita dallo stadio ’Benelli’ prima della fine del primo tempo del presidente Claudio Lazzaretti, che, salito in tribuna una decina di minuti dopo il fischio d’inizio, ha lasciato lo stadio scuro in volto dopo il 2-0, non prima di essersi rivolto (impossibile sapere cosa ha detto) verso mister Serpini passando dietro la panchina.
Una fotografia del brutto tonfo biancorosso (un punto in 3 gare), il quarto di fila in trasferta, che comincia a far scricchiolare l’ottimo avvio di stagione. Una sconfitta senza appelli, fatta di errori individuali e trame offensive che, senza Mandelli (torna con l’Arezzo martedì) e Cortesi hanno perso di peso e qualità. La difesa a tre, efficace con la Lucchese, questa volta ha deragliato da subito. Serpini con 4 novità aveva proposto un 3-4-1-2 inedito con Sereni dietro le punte e Cecotti a sinistra, ma dopo qualche rischio in avvio, il Carpi si è fatto infilare a destra, quando Tcheuna era rimasto già per un colpo al volto. La Vis non ha buttato fuori la palla e da quella fascia Cannavò ha centrato trovando Nicastro incredibilmente solo in area piccola, dimenticato da Cecotti. Una crepa che ha incrinato le certezze del Carpi.
Non è però spiegabile con la tattica la ’dormita’ che ha regalato alla Vis il 2-0, con Panelli che sul fallo laterale di Peixoto si è scordato di dare una mano a Zagnoni, lasciato nell’uno con il 2005 Okoro, abile a beffarlo col corpo e fulminare Sorzi da due metri. Prima del riposo, col Carpi quasi inerme, Sorzi ha evitato su Nicastro il tris che avrebbe chiuso i conti. Nella ripresa Serpini è tornato al 4-3-1-2 con Figoli e Mazzali, mettendo poi anche Gerbi e Stanzani, ma i biancorossi non hanno mai dato segnali di risveglio. E così in contropiede prima Okoro a metà tempo (bolide nel sette con Contiliano e Zagnoni a guardare) e poi nel finale Nicastro (beffato Mazzali) hanno approfittato della serata nera della difesa biancorossa, che mai nella gestione Serpini aveva subito un’imbarcata del genere. E pensando al volto scuro del patron Lazzaretti saranno tre giorni "caldi" quelli che porteranno martedì alla sfida con l’Arezzo.
Davide Setti
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