Carrarese Azzurri a confronto con il passato. L’esordio nella cadetteria alla Fossa dei Leoni

Da Imre Payer e Mario Pochettino, allenatori dell’epoca, ad Antonio Calabro molto è cambiato tranne l’amore dei tifosi e dell’intera città

di ALESSANDRO SALVETTI
27 giugno 2024
Carrarese Azzurri a confronto con il passato. L’esordio nella cadetteria alla Fossa dei Leoni

Carrarese Azzurri a confronto con il passato. L’esordio nella cadetteria alla Fossa dei Leoni

Per affrontare il futuro spesso serve guardare al passato. La Carrarese che verrà avrà l’onore e l’onere di confermarsi all’altezza di una storia ultracentenaria, che ha già conosciuto la Serie B per due stagioni consecutive fra il 1946 e il 1948. Fra Imre Payer e Mario Pochettini, gli allenatori dell’epoca, e Antonio Calabro, fra Renzo Suozzi e Leto Prunecchi, i capocannonieri delle due stagioni e Giuseppe Panico, molto è cambiato, tranne l’affetto dei carrarini, che in pochi, però, oggi ricordano quel periodo di quasi 80 anni fa, quando gli azzurri vennero inseriti per i meriti sportivi acquisiti alla fine della stagione 1942-1943 (primo posto nel girone F di Serie C e successiva quinta piazza nelle finali) in una Serie B completamente diversa da quella che conosciamo oggi. La cadetteria della stagione ‘46/‘47 era stata infatti rivoluzionata in seguito alla distruzione di gran parte delle infrastrutture della penisola provocata dalla Seconda Guerra Mondiale, che creava diversi problemi logistici alle formazioni di Serie B. Dalle 26 squadre aventi diritto si decise perciò di passare a 60 e alla creazione di 3 gironi (uno da 22 partecipanti, uno da 20 e uno da 18), con una sola promozione in massima serie.

La Carrarese venne inserita nel primo raggruppamento, quello più numeroso, e grazie ai gol di Suozzi (miglior marcatore con 17 reti), ed alla sapiente guida di Payer, storico tecnico ungherese che a Carrara ha allenato per ben 5 stagioni in 4 diverse esperienze, chiuse con un ottimo 11esimo posto finale a quota 41 punti, frutto di 15 vittorie, 11 pareggi e 16 sconfitte. L’esordio in B, avvenuto al ‘Campo viale XX Settembre’ – poi soprannominato “Fossa dei Leoni“ dall’inviato de La Gazzetta dello Sport Bruno Roghi, rimasto impressionato dal ruggito dei tifosi –, avvenne contro il Novara e fu vincente (1-0), così come la seconda partita, disputata sempre a Carrara e chiusa sempre sull’1-0 contro la Pro Sesto. La salvezza ottenuta grazie al più 2 sulla zona retrocessione permise ai marmiferi di disputare un’altra stagione di B l’annata successiva. Questa, però, fu l’ultima con la divisione a 3 gironi (che nel frattempo erano diventati tutti da 18 squadre), poiché l’intenzione della Figc era quella di ritornare al formato a girone unico nella stagione ‘48/‘49.

La zona retrocessione comprendeva quindi ben 10 posizioni, dall’ottava alla 18esima. La Carrarese, con Mario Pochettini in panchina, non riuscì ad andare oltre la 16esima piazza nonostante i 10 gol a testa segnati da Leto Prunecchi e Franco Grillone e dovette dire addio alla Serie B. 76 anni dopo, grazie a mister Calabro, il sogno è tornato ad essere realtà, con la speranza prima di tutto di replicare la salvezza del ‘47 e di centrare il record di due salvezze consecutive.

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