Cesena, arriva una società storica. Spal, passato glorioso e travagliato
In A dal 1951 al 1964 con una finale di Coppa Italia. Poi di nuovo in A nel 2017. Ma anche tante vicissitudini
E’ gloriosa ma anche molto travagliata la storia della Spal che con 6 punti in classifica e due gare in meno (quella con il Cesena, inoltre è stato sospeso al 57’ il match con la Lucchese, sull’1-2 per i rossoneri e vanno giocati i rimanenti minuti) domani sera arriva al Manuzzi.
Vari i momenti di burrasca: retrocessioni (prima volta in C2 nel 1989), serie D (estate 2013 dopo il crack per motivi economici), cambio di colori sociali (prima dello storico biancoazzurro preso dai salesiani, le strisce bianconere), due nuove denominazioni dopo fallimenti, nel 2005 e Spal 2013 con ripartenza dalla D dopo l’arrivo della famiglia Colombarini (presidente Walter Mattioli) e la fusione con la Giacomense ereditando matricola e diritto sportivo. Poi nella stagione 2021-2022 la cessione (in B) all’attuale proprietà dell’avvocato italo americano Joe Tacopina che punta alla risalita immediata dopo la recentissima retrocessione in C.
La Spal di Ferrara è un acronimo di Società Polisportiva Ars et Labor , varie rifondazioni, nascita originaria nel 1907 da un oratorio salesiano per opera del sacerdote Pietro Acerbis, un circolo inizialmente religioso e culturale. La sezione calcistica (dopo atletica e ciclismo) è del 1912 e poco dopo il ramo sportivo si stacca dall’oratorio. Subito si parla di Associazione Calcio Ferrara, poi è Spal in pratica dopo la prima guerra mondiale. La prima partita risale al 16 giugno 1919 Spal-Triestina 1-4. E’ in A già tra il 1920 e il 1925, perdendo la semifinale nel 1922 contro la Sampierdarenese. A Ferrara rifondazioni, varie burrasche ma anche molta gloria dovuta soprattutto (non solo) al ‘mago di campagna’ (di Vigarano Mainarda), ossia alla presidenza di Paolo Mazza (13 campionati in A di fila dal 1951-52 al ‘63-‘64 e una finale di Coppa Italia persa nel 1962 contro il Napoli). Ma non va dimenticato il ritorno in A dopo 49 anni con in panchina Semplici e al timone la famiglia Colombarini il 13 maggio 2017 vincendo a Terni.
La storia di Mazza è entrata nel calcio italiano, allena due volte la Spal tra il 1936 e il ‘39 sfiorando la B, ne diventa presidente nel 1946 e resta in carica fino al 1976. La sua Spal nel 1951 per la prima volta approda in A a girone unico. Fu anche ct azzurro nella fallimentare spedizione azzurra ai mondiali del Cile nel 1962. Geniale, grande intuito, il miglior risultato in A fu un 5° posto poi la valorizzazione di campioni e giocatori importanti come Pandolfini, Bugatti, Morbello, Picchi, Capello, Bigon, Malatrasi, Reja e Del Neri, un simbolo diventò l’argentino Oscar Massei proveniente dall’Inter. In epoche diverse altri allenatori di valore come Caciagli, Gb Fabbri e De Biasi. Nel 1990 la società viene rilevata dalla Coop Costruttori, presidente Donigaglia; dalla C2 in B ma non in A.
Seguono i problemi della Coop Costruttori nel 2002, la Spal fallisce nel 2005. Poi altri guai e la rinascita nel 2013 (il club si chiama Spal 2013) acquisendo il titolo sportivo e la matricola come ha fatto dopo il fallimento del 2018 il Cesena con il Romagna Centro Martorano.
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