Civitanovese, la serie D è realtà. Spagna gol davanti a 4.500 persone. Poi la festa per una grande stagione

La Civitanovese vince 1-0 contro la Jesina e conquista il campionato di Eccellenza. Gol decisivo di Spagna su rigore. Emozioni e festa per il ritorno in Serie D dopo anni difficili.

29 aprile 2024
Spagna gol davanti a 4.500 persone. Poi la festa per una grande stagione

Spagna gol davanti a 4.500 persone. Poi la festa per una grande stagione

CIVITANOVESE

1

JESINA

0

CIVITANOVESE (4-2-3-1): Testa; Franco, Passalacqua, De Vito (50’st Ballanti), Pasqualini; Domizi, Visciano; Buonavoglia (45’st Bagnolo), Strupsceki (46’st Paolucci), Becker (42’st Ruggeri); Spagna (38’st Brunet). A disp. Cannella, Giordani, Ercoli, Cosignani. All. Alfonsi.

JESINA (4-1-4-1): Pistola; Grillo, Lucarini, Baah, Brega (40’st Dentice); Zagaglia; Chacana, Zandri, L. Giovannini (39’st Giunti), Monteverde (22’st Marcucci); Kouentchi (33’st Re Ruben). A disp. Cantarini, Belkaid, Ciavarella, Ottaviani, Trudo. All. Strappini.

Arbitro: Ferroni di Fermo.

Reti: 12’pt Spagna (rig.)

Note: spettatori circa 4.500, espulso Baah al 28’st, ammoniti Strupsceki, Spagna, Passalacqua, Domizi, L. Giovannini, Lucarini, Baah, Brega. Ang. 4-4, rec. 2’pt e 6’st.

di Francesco Rossetti

Gli spari sopra. Come recita il celebre brano di Vasco Rossi, termina nel migliore dei modi l’avventura della Civitanovese: con i fuochi pirotecnici sopra il cielo del Polisportivo, a celebrare l’impresa dei rossoblù che grazie alla vittoria sulla Jesina si aggiudicano la vittoria del campionato di Eccellenza. "Gente D mare che se ne va" si legge in uno striscione: se ne va la formazione di Sante Alfonsi, in quella serie D da cui mancava dalla stagione 2016-’17, terminata con una retrocessione anticipata di mesi e il successivo fallimento. Una pagina nera nella storia ultracentenaria del club, poi ripartito dalla Prima categoria e ora giunto Serie D, passando per la Promozione, campionato vinto appena un anno fa.

Un nuovo risveglio grazie alla gestione del patron Mauro Profili, che a fine gara sventola una bandiera e a stento trattiene le lacrime: "Abbiamo resuscitato un cadavere dal tribunale, siamo andati avanti a testa bassa. La cosa più bella è vedere tutta questa gente felice". In uno stadio senza un posto libero – sugli spalti anche il trio della C1 (’80-’81) Zorzetto, Ilari, Scolamacchia e il presidente della Regione Francesco Acquaroli – è il gol su rigore di bomber Spagna a decidere la contesa, in una partita quasi mai in discussione nonostante l’approccio positivo degli ospiti, che sulla costa cercavano i tre punti per evitare i playout.

Le squadre entrano in campo di fronte a uno spettacolo coreografico: fumogeni, un enorme bandiera nel settore nord, cartoncini rosso e blu nella parte sud. Buono il palleggio degli uomini di Strappini, ma al primo affondo gli adriatici sbloccano: Spagna scappa in area, Lucarini lo atterra e l’arbitro assegna il penalty. Dal dischetto, sempre Spagna calcia forte, per il boato del pubblico locale. Al 29’, lo stesso centravanti spreca una ripartenza calciando addosso a Pistola. Nella ripresa non si registrano particolari sussulti e per i padroni di casa, il match si mette in discesa al 29’, quando Baah atterra Spagna lanciato in contropiede, rimediando il secondo giallo. Nel finale, c’è spazio anche per capitan Paolucci, acclamato dalla folla, dopo tre mesi di stop. Ma è al triplice fischio che non c’è angolo dove non sia festa. E sul paradiso di Civitanova, "Gli spari sopra".

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