Con Damiani è un altro Arezzo. Il suo rientro libera Guccione
Troise ha riportato nel tridente offensivo il trequarti. Una mossa che va verso il bis contro l’Entella
di Luca Amorosi
AREZZO
L’Arezzo che mercoledì a Perugia si è preso rivincita e passaggio del turno in Coppa Italia potrebbe aprire un capitolo nuovo sotto la gestione Troise. Due, su tutti, gli elementi a sostegno di questa tesi: la prima volta da titolare in stagione per Mattia Damiani e il conseguente ritorno di Guccione nel tridente offensivo. È dunque dal centrocampo che può partire la rivoluzione copernicana di Troise, alla ricerca di un assetto che garantisca quella continuità di prestazioni e risultati mai del tutto trovata finora. La gara di coppa ha messo in chiaro una cosa: il centrocampista classe 2003 è una pedina fondamentale nello scacchiere che ha in mente il tecnico. La sua capacità di unire qualità nel palleggio, vigoria in interdizione e dinamismo nel pressing sul portatore avversario ne fanno un giocatore difficilmente sostituibile. Il suo rientro è quindi quasi un acquisto in anticipo rispetto al mercato invernale e se anche dovrà essere gestito per evitare ricadute, intanto Troise si gode un mediano completo che aumenta le alternative a disposizione. Nell’aria c’è la sua conferma anche lunedì per la sfida serale all’Entella al Comunale, dove potrebbe ancora fare reparto con Santoro e Renzi, vista che Mawuli è squalificato e Chierico ancora ai box. Insieme al numero 20 ex Pisa, Damiani forma una coppia che può alternarsi in cabina di regia, creando così problemi agli avversari, che spesso individuano quello che gli anglofoni definirebbero "play" per togliergli spazi e rifornimenti.
Con due metronomi, l’Arezzo può assorbire la pressione avversaria e anzi farne un punto di forza creando superiorità una volta superata la linea di pressione. Renzi, poi, rimane il giocatore più indicato per completare il reparto e tra i favoriti a partire ancora dall’inizio. Non è un caso che sia uno dei più impiegati da Troise dell’intera rosa, perché è il polmone della squadra che garantisce raddoppi, ripiegamenti difensivi e inserimenti costanti in proiezione offensiva. È evidente invece che parta più indietro nelle gerarchie, in questo periodo, capitan Settembrini: per lui nemmeno un minuto nei due derby al Curi, un dato che non può che saltare all’occhio. In Coppa gli è stato preferito anche Fiore, che ha così messo nel curriculum una ventina di minuti tutto sommato positivi. Si va infine verso una conferma anche per Guccione: per lui un ritorno al passato, da battitore libero nel tridente a supporto del centravanti. Libero di svariare, partendo da destra e in posizione più avanzata, il Cavallino può giovarsi della sua pericolosità e imprevedibilità. Anche per lui, come per tutto l’Arezzo, può iniziare un capitolo nuovo prima del giro di boa.
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