Eccellenza, Tuttocuoio. La sfida di Firicano: "Qui per festeggiare»
Quando leggi il suo nome ti chiedi cosa ci faccia un come lui in Eccellenza. Poi, quando ci parli, capisci...
Quando leggi il suo nome ti chiedi cosa ci faccia un come lui in Eccellenza. Poi, quando ci parli, capisci il validisismo motivo per il quale il 18 marzo scorso Aldo Firicano, nato a Erice (Trapani) 57 anni fa e con una carriera ventennale da allenatore spesa quasi interamente tra i professionisti di Serie C e con 4 stagioni in D ha scelto di scendere per la prima volta fino in quella categoria e di mettersi alla guida di un Tuttocuoio primo in classifica per portarlo alla promozione.
Firicano, perché ha accettato la panchina neroverde?
"Dopo l’esperienza dell’anno scorso con la Sangiovannese mi stava mancando il campo, e poi perché la situazione era intrigante. Sono stato chiamato da una squadra prima in classifica che probabilmente temeva che il suo campionato si stesse complicando. La situazione è ancora apertissima, perché vincere i campionati non è mai facile, quindi vivo tutto ciò come una sfida. A me le sfide piacciono".
Cosa conosceva del Tuttocuoio?
"Poco e quindi prima di dire sì mi sono informato. La squadra è in vetta non a caso, e non lo dico io, ma i numeri e la classifica, che di solito dopo così tante partite difficilmente sbaglia. Noi adesso nelle 4 gare che restano dobbiamo essere bravi a domare l’apprensione e a farla girare a nostro favore. Siamo padroni del nostro destino e quindi dobbiamo pensare solo ai nostri risultati, senza aspettare nessuno per festeggiare. Il gruppo ha le potenzialità per farlo e io sono concentrato sull’obiettivo".
Queste due settimane di sosta cadono a pennello, no?
"Le accetto di buon grado perché fanno comodo per conoscersi meglio e i giocatori possono recepire più a fondo i miei messaggi. Però c’è anche la voglia di arrivare a domenica prossima (al Leporaia c’è il Perignano, ndr) perché il traguardo è davvero a portata di mano. Anche se, come diceva un mio caro maestro: non dire gatto...". Qual avversario da temere?
"Lo Zenith perché è quello più vicino (è secondo a -4, ndr) ma anche Cuoiopelli e Camaiore non sono da trascurare".
Che pensa della presidente Paola Coia?
"Una persona che sa di calcio ed è competente. Fa tutto lei e quindi è da ammirare, soprattutto in un mondo maschile".
Lo sa però che dal 2017, anno in cui ha rilevato il club, ad oggi, lei è il suo 13° allenatore?
(ride) "Beh, diciamo allora che è un po’ la...Zamparini di una volta. E comunque il 13 è un numero fortunato…".
Stefano Lemmi
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