Forlì, la parola al bomber: "Vivo per il gol e la squadra"

L’olandese Okitokandjo sa delle speranze riposte in lui: "I miei obiettivi?. Gli stessi del club". È reduce dalla Coppa Libertadores, "che esperienza". .

di MARCO LOMBARDI -
31 agosto 2024
Forlì, la parola al bomber: "Vivo per il gol e la squadra"

Il direttore dell’area tecnica biancorossa Cristiano Protti con Stevy Okitokandjo, trentenne olandese di origini congolesi giunto dal Venezuela (Salieri)

Non mastica ancora una parola di italiano, in compenso parla la lingua universale del gol. Stevy Okitokandjo, 30enne bomber ‘dei due mondi’ nonché ciliegina sulla torta di ‘chef’ Protti, ha rapito la scena e, rifugiandosi nel suo inglese fluente e ben tornito, si è presentato ieri alla stampa e ai tifosi del Forlì.

Ad introdurlo è stato proprio il direttore sportivo biancorosso, che ha affermato: "Cercavamo un giocatore importante, che potesse darci una mano davanti in termini di qualità, forza e completezza". E rivelato, tuttavia, l’esistenza di "un problemino con il transfer dal Venezuela", pur confidando di "riuscire ad avere una risposta quanto prima per poi iniziare a concedere minutaggio al ragazzo nelle gare ufficiali".

Il regista dell’affare-Okitokandjo ha, altresì, ringraziato la proprietà, nelle persone del presidente Gianfranco Cappelli e del vice Marco Casadei, "perché se oggi Stevy è a Forlì lo dobbiamo agli sforzi economici sostenuti. Che certamente la tifoseria avrà apprezzato".

"Sono felice di essere qui – ha esordito l’attaccante olandese di origini congolesi – e mi preme ringraziare tutti per la calorosa accoglienza ricevuta. Non mi aspettavo tanto affetto. Per me questa è una grande occasione per dimostrare il mio valore e scoprire un Paese nuovo".

Reduce da un’arida stagione venezuelana con la maglia dell’Academia Puerto Cabello, club della Primera División, durante la quale ha visto il campo col lanternino ma ha fatto in tempo a debuttare nella Coppa Libertadores, l’equivalente sudamericana della Champions League europea ("un’esperienza incredibile"), Okitokandjo ha disegnato così il proprio identikit: "Sono un giocatore esplosivo, che ama aggredire gli spazi e vive per il gol, come ogni attaccante, ma sono portato anche a sacrificarmi a beneficio della squadra".

Obiettivi stagionali? "Gli stessi del club – ha tagliato corto il ‘tulipano nero’ –, possibilmente da raggiungere a suon di gol e assist". Quanto alla condizione fisica, Okitokandjo ha confessato di essere ancora un po’ in ritardo, pur lavorando sodo: "Sarà il mister a decidere quando verrà il mio momento". Sul Bel Paese: "So che è una nazione di calcio, con grandi squadre e tanti tifosi appassionati. Spero di scoprire quanto prima questa serie D", ha scandito il neoacquisto biancorosso. Che poi ha rivelato di non aver mai messo piede a Forlì in precedenza, "ma di avere sentito parlare della squadra di calcio da amici e colleghi giocatori. Quindi so cosa mi aspetta".

Okitokandjo ha infine negato che la lingua possa rappresentare un ostacolo e rallentare il suo inserimento nel gruppo, osservando che "il calcio ha già una propria lingua e in ogni caso spero di assimilare l’italiano il più rapidamente possibile, anche grazie ai miei compagni. Che sono tutti a modo, simpatici e sempre disponibili ad aiutarmi per agevolare la mia integrazione nel gruppo".

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