Forlì, numeri da capogiro. Nessuno è più vincente

I 69 punti dei biancorossi li ha solo il Bra (girone A), ma con 3 gare in più. E nessuno ha ottenuto 22 vittorie. Sono saliti poi addirittura a 61 i gol segnati.

di MARCO LOMBARDI
27 marzo 2025
Mister Alessandro Miramari risponde con un cenno agli applausi del Morgagni: la sua squadra ha riportato l’entusiasmo nella piazza (foto Callegari)

Mister Alessandro Miramari risponde con un cenno agli applausi del Morgagni: la sua squadra ha riportato l’entusiasmo nella piazza (foto Callegari)

E adesso provate a prenderci. L’affermazione del Forlì nel derby di Romagna contro il Ravenna ha suggellato la leadership del Galletto, sempre più vicino al ritorno nella sua Itaca: la serie C. Un’egemonia, quella della macchina da guerra targata Miramari, saldata a numeri record. A prova di bomba. Che raccontano una faraonica cavalcata verso la gloria cui mancano solo gli ultimissimi metri. Ma procediamo con ordine.

Il Forlì detiene il primato di squadra più vincente di tutto l’arco costituzionale del massimo campionato dilettantistico. Sono ben 22, infatti, le vittorie biancorosse, equamente suddivise tra casa e trasferta, che hanno fruttato la bellezza di 69 punti (media di 2,4 a partita). Tanti quanti quelli accumulati dai piemontesi del Bra, in vetta al girone A ma con tre gare in più.

Omogeneo il ruolino di marcia: l’undici di Miramari ha còlto 35 punti tra le mura amiche e 34 sul suolo ostile, a dimostrazione di una congenita mentalità vincente che impone di non guardare in faccia a nessuno né di snaturarsi o cambiare abito tattico in funzione del rango dell’avversario.

Domati i leoni giallorossi nello scontro al vertice consumatosi, domenica, nell’arena del ‘Morgagni’, tornato agli antichi splendori, il Forlì ha allungato a 8 la striscia vincente nel lato b della regular season, scandito da 10 hurrà totali a fronte di un solo stop, l’inopinato 2-3 contro la Zenith Prato; derubricato però ora a mero incidente di percorso. Non solo, perché la banda del ‘Mira’, già salita sull’ottovolante dei corsari seriali, medita un altro pranzo al sacco nel weekend anche in quel di Sasso Marconi per superare la prova del nove: 9 che sarebbe il record di sempre di vittorie di fila.

Il Galletto vanta, altresì, l’attacco più prolifico del proprio concentramento. Con il tris servito alla cuginanza sono infatti saliti a 61 i gol in carniere, di cui 60 distribuiti tra 16 individualità: Petrelli è il bomber maximo (11), seguito da Macrì (9), Campagna e Farinelli (6), Trombetta (5), Okitokandjo (4, ora all’Ilvamaddalena), Saporetti (3), Lombardi, Gaiola, Mandrelli e Lilli (2), Graziani, Sbardella, Menarini, Merlonghi (tornato alla Sammaurese) e Falasca (1). All’elenco va aggiunto il marchiano autogollonzo di Silva del Piacenza risalente al primo dicembre, allorquando il Forlì ballò coi lupi: 6-1.

Poco meglio dei biancorossi, allargando il discorso all’intera categoria, hanno fatto il Bra (63), sia pure, come detto, con tre partite in più, e il Livorno (62) di Federico Dionisi, vecchio filibustiere dell’area di rigore (129 volte a segno tra A e B). Speculare la situazione sul versante dei gol al passivo: 17 le reti incassate da Martelli, la cui imbattibilità, che durava da 759’, è stata interrotta dal ravennate Guida nel derby; 16, invece, i clean-sheet dell’estremo difensore scuola Spal. Più ermetiche di quella del Forlì, in tutta la serie D, sono solo le retroguardie del Siracusa (14 reti subite) e della Samb (16). Insomma, numeri da capogiro. Numeri da promozione.

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