Forlì spietato se azzanna il match. In gol per primo? 12 vittorie su 12
Dati significativi: in ben sei casi i biancorossi hanno sbloccato la partita già nel primo quarto d’ora

Campagna ha appena siglato lo 0-1 domenica a San Mauro al 5’: finirà 0-2 (Ravaglia)
Dica... trentasei. Tanti sono i punti ottenuti dal Forlì, capolista del girone D di serie D, ogniqualvolta ha tolto il tappo alla partita. E l’importanza di segnare per primi, in casa biancorossa, è suffragata dai numeri, che saranno anche asettici ma restituiscono sempre uno spaccato fedele della realtà e nella fattispecie legittimano ulteriormente il primato.
Ebbene, spulciando i dati si evince che la banda Miramari ha conquistato 12 delle sue 13 vittorie in campionato quando è riuscita a sbloccare la contesa. Nell’ordine è accaduto contro United Riccione (1-2), Zenith Prato (0-3), Corticella (5-0), Fiorenzuola (2-0), Prato (2-0), Sasso Marconi (3-1), Tuttocuoio (1-3), Piacenza (6-1), Pistoiese (0-2), San Marino (3-1), Imolese (0-2) e Sammaurese (0-2).
In sei casi il Forlì è passato in vantaggio entro il primo quarto d’ora di gioco: due volte hanno rotto gli indugi Macrì – contro United Riccione all’11’ e Zenith Prato al 7’ – e Campagna – contro Tuttocuoio al 1’ e Sammaurese, nel girone di ritorno, al 5’ –, mentre nell’incrocio con il Sasso Marconi a fare da apripista è stato Lilli al 1’; completa il quadro il ‘tragicomico’ autogol di Silva del Piacenza al 6’.
Niente di strano, comunque, per una squadra indottrinata secondo codici di gioco ben definiti, votati all’offesa e al dominio. Una volta spezzato l’equilibrio, peraltro, diventa enormemente complicato per avversari fino a quel momento raggomitolati nella propria metà campo, raddrizzare le sorti della partita contro questo Forlì. Non che vada meglio a chi, al contrario, accetta ‘eroicamente’ il rischio di un confronto a viso aperto. Anzi. Solo il Sasso Marconi è infatti riuscito nell’impresa di aggirare la linea Maginot e acciuffare (momentaneamente) il Galletto (1-1), salvo poi finire travolto dalla valanga biancorossa: 3-1.
Proprio la solidità del pacchetto arretrato – 12 reti al passivo collocano il Forlì al secondo posto nella speciale graduatoria delle difese meno perforate del campionato, dietro solo al Ravenna – ha fatto le fortune dei biancorossi, consapevoli che là davanti il gol può arrivare da un momento all’altro. Solo in tre occasioni, infatti, l’arsenale offensivo di Miramari – il più potente e performante del lotto – si è inceppato: al debutto, quando il Forlì sprecò l’inverosimile contro la Sammaurese (0-0), in casa del Progresso (0-0) – biancorossi in dieci per oltre un tempo a causa dell’espulsione di Macrì – e a Ravenna (ko 2-0), complice lo strabismo del direttore di gara, capace di annullare un gol valido di Lilli e negare un rigore plateale per atterramento in area di Farinelli. Quell’inciampo rientra nell’alveo dei rari casi in cui il Galletto è andato sotto. Gli altri sono rappresentati dal passo falso (2-1) di Altopascio contro l’ex capolista Tau, dal pareggio casalingo (1-1) con il Lenz e dal colpo corsaro (2-3) in quel di San Damaso, feudo della Cittadella Vis Modena.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su