Forlì, sulla strada il gigante Ronchi. L’ex: "Attenti, meritavamo di più"
Il difensore, per due stagioni in biancorosso, domenica sarà al Morgagni con un Fiorenzuola già in ritardo
Tra un Forlì assetato di revanche, dopo lo ‘schiaffo’ di Altopascio, e il pronto ritorno alla vittoria c’è di mezzo un gigante di 193 centimetri. Il suo nome è Matteo Ronchi e vanta trascorsi biancorossi (63 presenze, condite da 2 gol più 3 assist, spalmate sul biennio 2021-23); domenica il diligentissimo centralone riminese, ora fulcro della retroguardia del Fiorenzuola, tornerà al Morgagni vestito da ex per farsi rimpiangere.
Ronchi, che effetto le fa ritornare domenica a Forlì?
"È stimolante perché lì ho giocato due anni, sebbene purtroppo non ci sia più nessuno dei miei ex compagni e dello staff tecnico. In compenso rivedrò con grande piacere l’unico ‘superstite’: il magazziniere Antimo".
Cosa le ha lasciato l’esperienza in biancorosso?
"La scinderei in due parti: il primo anno, difficilissimo, nel quale abbiamo incontrato tanti problemi e cambiato tre allenatori, due direttori sportivi e diversi giocatori; l’anno successivo, invece, grazie all’avvento del ds Cangini si era creato un gruppo forte e speciale, anche se sfortunatamente è finita male perché per un punto non siamo riusciti a centrare i playoff".
Il ricordo più bello?
"Appunto il gruppo del secondo anno, tanto che con molti ex compagni ho stretto rapporti di amicizia che durano tuttora".
E invece la delusione?
Oltre a quei mancati playoff, che meritavamo, non essere ripartiti da quel blocco, che fino a febbraio era secondo e in piena lotta per la vittoria, salvo poi calare dopo il ko nello scontro diretto con la Pistoiese. Potevamo fare qualcosa di importante, ma non ci fu permesso".
Veniamo a domenica: che partita sarà?
"Di sicuro molto difficile. Il Forlì è forte, si è rinforzato e ha un allenatore che ha fatto bene negli ultimi anni e si sta confermando. Noi non potremo permetterci cali di concentrazione".
Finora il Fiorenzuola ha stentato: solo 5 punti e 3 reti messe a segno; la difesa, tuttavia, è tra le migliori del torneo.
"Stiamo facendo il nostro percorso, siamo una squadra nuova, giovane e con un tecnico bravo e preparato. Probabilmente abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato, affrontando squadre importanti come Pistoiese e Piacenza, giocando alla pari, e l’Imolese; l’unica nota stonata è stata la partita persa col San Marino, in cui abbiamo sbagliato approccio. Possiamo solo migliorare e toglierci delle grandi soddisfazioni".
Il Forlì può ambire alla promozione?
"Ogni anno parte per arrivare tra le prime, poi vincere è un altro discorso. Detto ciò, il campionato è molto equilibrato e credo si deciderà solo alla fine. Ora è prematuro azzardare pronostici. È chiaro che sulla carta le squadre attrezzate per vincere sono Piacenza, Ravenna e Pistoiese, le più forti in quanto a budget, blasone, palcoscenico e organico. Il campo però è l’unico giudice".
Dovesse segnare domenica, esulterebbe?
"Difficilmente succederà (ride)... Nel caso però, sì, esulterei. Farei un’eccezione solo per il Rimini, la squadra della mia città, e il Ravenna con cui ho vissuto tre stagioni bellissime, piene di momenti indimenticabili".
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