Forlì, una giornata da sfruttare. Progresso affamato, ma da battere

Trasferta a Castel Maggiore contro il fanalino di coda (ore 14.30), il vice Ceglia: "Dovremo saperci adattare"

di MARCO LOMBARDI -
27 ottobre 2024
Forlì, una giornata da sfruttare. Progresso affamato, ma da battere

L’attaccante Elia Petrelli in azione: pare giunto il momento per la maglia da titolare

Senza allenatore e senza alternative, dritti ai 3 punti. Trappola in fondo alla classifica per il Forlì, orfano di mister Alessandro Miramari sul quale si abbattuta impietosamente la scure del giudice sportivo (maxi squalifica di 4 turni), di scena oggi (ore 14.30) al ‘Clara Weisz’ di Castel Maggiore contro il Progresso. Per il Galletto, già scottato dal tonfo dell’anno scorso al debutto in campionato (ko 2-1), si tratta di un banco di prova scivoloso e non banale, ma che, ove superato, potrebbe fornire un assist importante ai desideri biancorossi, vieppiù qualora la Cittadella dovesse frenare la corsa del Tau capolista. Ergo, vietato abbassare la guardia e peccare di presunzione.

"Affronteremo un avversario ostico, come tutti del resto, che sul proprio campo avrà voglia di fare bene perché contro lo Zenith si è visto sfuggire la vittoria solo negli ultimi minuti. Dovremo capire in che misura il fattore meteo influirà sul terreno di gioco e, di conseguenza, su quella che sarà la dinamica della gara", scandisce Filippo Ceglia, vice di Miramari di cui oggi prenderà il posto in panchina. "Dovremo essere camaleontici – aggiunge –, adattandoci a ogni tipo di partita che dovesse svilupparsi, senza tuttavia perdere la nostra identità".

Il Progresso? È malinconicamente imbullonato all’ultimo posto della graduatoria, in compagnia della Sammaurese, e ancora a secco di vittorie, affossato da una difesa vulnerabile e un attacco impalpabile (3 reti all’attivo come il Fiorenzuola, nessuno ha fatto peggio). "Mi aspetto una gara sulla falsariga di quelle finora disputate. Loro ci aspetteranno bassi sulle nostre prime costruzioni, attenti a occludere ogni varco ma con la voglia e la capacità di ripartire, lavorando molto sui duelli e sulle seconde palle", il Ceglia pensiero.

Nel mentre, si riempie l’infermeria: nell’ultima seduta di allenamento hanno alzato bandiera bianca capitan Gaiola e Masini, entrambi per problemi fisici, che hanno raggiunto i lungodegenti Lupattelli ("continua il suo percorso conservativo") e Barbatosta ("contiamo di averlo in gruppo nella settimana entrante").

Ceglia annuncia il ricorso a un turnover ragionato: "Cambieremo qualcosa perché in un’ottica di quattro partite ravvicinate va da sé che ci sia bisogno delle giuste energie e capacità di performance, ruotando gli interpreti". Probabile l’inserimento di Rossi dal 1’ in luogo di capitan Gaiola, mentre davanti scalpita Petrelli, il cui fisico da corazziere ben si addice al terreno di gioco (annunciato) pesante. Quanto al ‘tulipano nero’ Okitokandjo, finora impiegato col contagocce (21’ in totale), la sua floppante avventura biancorossa pare già giunta ai titoli di coda. Al ‘Clara Weisz’ di Castel Maggiore fischierà Francesco Scarati della sezione di Termoli, coadiuvato da Manfredi Canale e Gianmarco Valenti, ambedue di Palermo.

Il probabile 11 (4-3-3): Martelli; Mandrelli, Sbardella, Saporetti, Visani; Campagna, Menarini, Rossi; Farinelli, Petrelli, Macrì.

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