Giacinto, portiere a 58 anni: "Una domenica incredibile"
Calcio Terza Categoria Titolari indisponibili e la Novese schiera il preparatore "Sono riuscito a non prendere gol, un giorno lo racconterò ai miei nipotini" .

Un’immagine di Giacinto Ruggiero schierato in porta
"Giacinto oggi tocca a te giocare in porta, te la senti?". La telefonata è quella delle 9,30 di una domenica che da ordinaria diventerà memorabile. Da un lato del filo Gabriele Tasselli, direttore sportivo della Novese capolista di Terza categoria girone ’B’, dall’altro Giacinto Ruggiero, 58enne preparatore dei portieri della formazione biancazzurra, impegnata nel pomeriggio contro il Baracca Beach per difendere la vetta (+8 sulla Virtus Possidiese) e l’imbattibilità stagionale (18 vittorie e 2 pari fino a lì). L’emergenza dei portieri della squadra del patron Federico Gialdi impone di correre ai ripari: il titolare Viperino è ko da qualche giorno per la febbre, che ha colpito alla domenica mattina anche il vice Alfieri.
La garanzia si chiama Giacinto Ruggiero, una vita fra i dilettanti, che si prepara all’ennesimo debutto: sarà un successo, con un paio di grandi interventi a blindare il clean sheet e un successo 1-0 che consolida il sogno della Novese di salire in Seconda categoria. "Il mio programma – racconta sorridendo il numero uno classe ’66 – sarebbe stato quello di mangiare la pasta al forno e poi andare al campo. Ma ho dovuto rimandare alla sera… La telefonata del nostro ds mi ha colto di sorpresa, ero già stato una volta in panchina e non ho potuto dire di no. E in campo è andata bene, i ragazzi mi hanno dato una mano e il resto lo ha fatto un po’ di esperienza: ho dovuto compiere due interventi difficili, uno in tuffo e uno per deviare un tiro cross diretto sul secondo palo, in cui mi sono anche scontrato con il legno. Per il resto un po’ di ordinaria amministrazione e la grande festa finale, anche perché non subivamo gol da 8 giornate di fila e oltre mille minuti e se avessi fatto interrompere io la striscia i miei portieri non me l’avrebbero perdonata… Ammetto che mi sono scese un po’ di lacrime per l’emozione negli spogliatoi a fine gara: l’anno scorso sono stato fermo sette mesi per un problema fisico e non è stato facile. Quando in estate sono arrivato a Novi per fare il preparatore mi hanno chiesto di tesserarmi anche da giocatore, ma mai avrei immaginato di tornare in campo".
Calabrese di Cutro, Ruggiero da 43 anni abita a Suzzara, nel Mantovano, e lì ha svolto gran parte della sua carriera: dalle giovanili del Suzzara, allora in D, poi tanta Promozione e Prima categoria fra Reggiolo, Pegognaga e Bagnolo San Vito. A 41 anni ha detto stop con il calcio di categoria, ma è rimasto fra i pali fra gli amatori fino a un anno e mezzo fa. La sua eredità l’ha raccolta il figlio Mattia, classe ’94 e numero uno del Suzzara. "È stata una domenica da raccontare un giorno ai nipotini – sorride – e da dedicare alla famiglia, a Mattia, mia moglie Valeria e mia figlia Alessia. Mercoledì sera abbiamo un recupero a Concordia ma ho già detto ai due portieri che tocca a loro questa volta, febbre o meno non ci sono scuse. Io nel dubbio a metà pomeriggio spegnerò il telefono…".
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