Guccione e Pattarello: l’Arezzo vuole fantasia

Troise pretende da loro la scossa e le giocate per il salto di qualità. Pochi dubbi in difesa, in mediana scalpita capitan Settembrini

di Redazione Sport
8 novembre 2024
Guccione e Pattarello: l’Arezzo vuole fantasia

Emiliano Pattarello, 25 anni, è tornato al gol su rigore contro l’Ascoli

di Luca Amorosi

AREZZO

L’Arezzo vuole ripartire dopo la sconfitta e il pareggio delle ultime due gare. Lo vuole il direttore Cutolo, che nei giorni scorsi ha invocato continuità di prestazioni e risultati. Ma lo vuole anche il tecnico Troise, che ha potuto preparare la prossima sfida con più calma e attenzione ai dettagli, vista la settimana tipo dopo i tre impegni ravvicinati. Per tornare a vincere, squadra e staff hanno bisogno di affidarsi a delle certezze: non solo di automatismi e dettami tattici assimilati, ma veri e propri interpreti che per qualità, carisma e interpretazione del ruolo devono rappresentare una marcia in più. Partendo dall’attacco, il reparto più sotto la luce dei riflettori anche per i numeri non proprio entusiasmanti espressi finora: qui un ruolo ancora più centrale devono prenderselo Guccione e Pattarello. I due mancini a lungo hanno rappresentato due di quei "tenori" su cui l’Arezzo ha costruito gran parte dei successi della scorsa stagione, dimostrando di saper parlare la stessa lingua in campo. Quest’anno, per ora, il loro potenziale è rimasto spesso inespresso, anche se la partita con l’Ascoli, da questo punto di vista, lascia spiragli: l’ex Mantova è stato uno dei pochi ad alzare il livello delle giocate, mentre il classe ’99 veneto è subentrato col piglio giusto e si è confermato glaciale dal dischetto. Troise, per la trasferta con il Milan Futuro, potrebbe decidere di puntare su entrambi, cosa che dalla quinta giornata in poi ha fatto solo una volta dall’inizio, alternandoli invece in tutte le altre gare (se uno è partito titolare, l’altro è rimasto inizialmente in panchina). Puntare sulla loro intesa tecnica potrebbe insomma ravvivare una produzione offensiva a volte asfittica.

Dietro, invece, il punto fermo è Chiosa: la sua capacità di lettura, sia in marcatura che nell’anticipo, oltre alla sua abilità a trasformarsi in regista aggiunto, ne fanno un elemento imprescindibile. Inoltre, il centrale piemontese, per leadership ed esperienza, è uno di quei giocatori su cui anche i compagni fanno affidamento. Insieme a lui emerge anche Righetti, che si è fatto preferire, nelle ultime uscite, a Coccia. Il mancino perugino può prendere posto a sinistra, oppure proprio al centro con Chiosa, vista la sua duttilità. Infine, Troise dovrà sciogliere il dubbio legato alla mediana: contro l’Ascoli Mawuli e Santoro non hanno convinto e uno dei due potrebbe perdere la titolarità. In questo senso, per riprendere la corsa, può tornare buono capitan Settembrini e la sua vigoria, specialmente contro i giovani "sbarbati" della seconda squadra rossonera.

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