Il Forlì ha un appuntamento col gol. Già 7 volte a segno nei primi 20 minuti
Col Piacenza era sul 2-0 già dopo 14’: così mette subito le partite in discesa. Addirittura 5 reti sono arrivate entro il 10’
Una vera e propria macchina da gol. Travolta la nobile decaduta Piacenza, il Forlì ha definitivamente gettato la maschera sul ruolo dei biancorossi nel resto del campionato. Sei reti sono un biglietto da visita che rafforzano le ambizioni di una squadra che mister Alessandro Miramari sta forgiando. Con la bellezza di 31 reti realizzate il Forlì vanta per distacco l’attacco col fatturato più alto del girone D. Meglio degli attacchi di Ravenna, a segno 24 volte, Tau Altopascio ed Imolese (23). In particolare, però, un fattore che negli ultimi match del Forlì ha spianato la strada alle vittorie è la capacità di sbloccare le gare nei primi minuti. Situazioni che hanno costretto le squadre avversarie ad abbandonare moduli conservativi lasciando di conseguenza invitanti praterie agli avanti biancorossi.
Nel match di domenica, ad esempio, la sciagurata autorete di Silva, dopo appena 4’ ha spianato la strada al tennistico 6-1 finale. Un risultato eclatante tra i più netti degli ultimi anni anche se lontano dal clamoroso record della stagione di serie C 1940-41 quando il Forlì allenato da Giuseppe Mazzoli strapazzò il Baracca Lugo con un imbattibile 15-0. Da notare, però, che anche il raddoppio è arrivato prima del quarto d’ora.
La partenza a razzo dei galletti è una caratteristica vista fin dalle prime due trasferte entrambe sbloccate nei primi minuti da Macrì: all’11’, nella vittoria per 1-2 in casa dell’United Riccione e al 7’, su rigore, nel vittorioso blitz (1-3) con la Zenith Prato. Ma il gol più veloce è senz’altro quello di Lilli dopo un solo giro di lancette nel 3-1 casalingo rifilato al Sasso Marconi. Consuetudine mantenuta sul terreno di gioco del Tuttocuoio espugnato con un altro 1-3: a propiziarlo è stato l’uno-due messo a segno da Campagna, al 2’, e Petrelli al 18’. In totale sono 7 gol entro i primi 20’, addirittura 5 entro i 10’.
La produttività dell’attacco forlivese, nelle ultime tre partite, si è indubbiamente accentuata con l’ingresso in pianta stabile al centro dell’attacco proprio di Elia Petrelli che, una volta ritrovata una buona condizione fisica, ha dimostrato di poter essere in grado di spostare gli equilibri del campionato, spedendo in fondo al sacco quattro palloni nelle ultime tre partite giocate.
A sottolineare la facilità con la quale il Forlì trova la via del gol c’è un altro dato: gli undici marcatori entrati nel tabellino fino ad ora. Una classifica guidata dall’imprendibile Davide Macrì che, nonostante le tre gare saltate per squalifica, ha già segnato sei reti. Alle sue spalle hanno fatto centro 5 volte Campagna e lo stesso Petrelli, seguiti da Okitokandjo (4), Farinelli, Mandrelli e Rossi, a segno 2 volte; Lilli, Menarini, Merlonghi e Saporetti con un bersaglio.
Per indirizzare bene le partite aiuta un altro fattore, magari meno evidente: la buona tenuta dell’apparato difensivo della squadra. Finora 11 reti incassate in 14 partite. Meglio di Saporetti & Co. hanno fatto solo i reparti difensivi del Lentigione, che ha incassato appena 7 gol, e quelli di Tau Altopascio e Ravenna che entrambi hanno raccolto la palla in fondo al sacco 9 volte. Ma il Forlì ha il saldo attivo migliore di tutti: un eloquente +20 in una differenza reti da leccarsi i baffi.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su