Il Forlì si gode la doppietta di Gaiola: "Più vicino alla porta, che bello"

Il centrocampista dà merito a mister Miramari e al compagno di reparto Menarini: "Con lui sono più libero"

di MARCO LOMBARDI
17 dicembre 2024
L’esultanza di capitan Riccardo Gaiola dopo il gol del 2-0 (foto Callegari) «Mi sono fiondato su una bella palla crossata da Mandrelli»

L’esultanza di capitan Riccardo Gaiola dopo il gol del 2-0 (foto Callegari) «Mi sono fiondato su una bella palla crossata da Mandrelli»

All’appello mancava solo lui. Il capitano. Riccardo Gaiola ha atteso il San Marino – impallinato 3-1 domenica al ‘Morgagni’ – per saziare la propria fame di gol con una doppietta lussureggiante, a coronamento di una prova maiuscola. In un colpo solo il 28enne centrocampista padovano, scuola Inter, ha trascinato il Forlì al successo, si è allineato ai colleghi della terra di mezzo – Campagna e Menarini, già autori rispettivamente di 5 e un gol – e ha costretto i suoi critici più incalliti a cospargersi il capo di cenere.

"Il mister mi ha aiutato molto. Ne condivido le idee e mi ritrovo nella sua filosofia di gioco, che esalta le mie qualità, per cui non posso che essere contento", spiega Gaiola. E aggiunge: "In precedenza avevo avuto altre opportunità di andare a segno, senza riuscire però a concretizzarle. Questa volta, invece, ho realizzato addirittura due gol". Non nuovo a simili slanci ("avevo già siglato una doppietta ai tempi della Sammaurese"), il capitano biancorosso tuttavia confessa: "Non ero abituato a trovarmi così spesso vicino alla porta…". Poi fotografa la gara: "Non una delle nostre migliori prestazioni, ma non sempre è possibile imporre il proprio gioco. Ci sono anche gli avversari e all’inizio abbiamo dovuto prendere le misure al San Marino".

Ricostruisce così la genesi delle sue prodezze: "In occasione del primo gol, Petrelli mi ha scrutato con la coda dell’occhio e di tacco ha inventato un grande assist. Nel secondo caso, invece, Mandrelli ha crossato una bella palla sulla quale mi sono fiondato. Diciamo che questo gol è stato più bello, ma anche più difficile". Nessun risentimento per le critiche ricevute da parte di chi lo reputava (a torto) centrocampista con mansioni squisitamente d’interdizione: "Le accetto, fanno parte del gioco. Del resto, per caratteristiche, sono più deputato a distruggere piuttosto che a costruire. Detto ciò, ho la fortuna di agire al fianco di Menarini, che distribuendo il gioco ha tolto a me quell’incombenza. Pertanto, ribadisco, riesco a farmi trovare più frequentemente in fase avanzata".

Intanto, quando manca un solo turno al giro di boa della stagione, la lotta per l’unico posto che conduce con certezza in serie C resta tuttora indecifrabile e aperta a ogni scenario. "Quando si è là davanti bisogna solo concentrarsi sul proprio cammino, domenica per domenica, senza curarsi delle dirette concorrenti. Si chiamino Tau o Ravenna. Siamo noi che dobbiamo spingere sull’acceleratore. Poi quello che sarà lo vedremo alla fine…", afferma Gaiola. Che chiosa: "Siamo convinti di poterci giocare il campionato, pur sapendo che dobbiamo migliorare ulteriormente per raggiungere l’obiettivo".

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