Il lutto. La Recanatese in lutto. Cicchi, grave perdita
Il presidente Angelini lo ha voluto con sé. Il dt Josè Cianni lo chiamava il Maestro.

Claudio Cicchi
In questi giorni convulsi che sono tradizionalmente una sorta di corsa contro il tempo per costruire la squadra che dovrà presentarsi il 28 luglio al raduno, la Recanatese si è presa una pausa di riflessione per onorare la memoria di Claudio Cicchi. Nessun annuncio ufficiale ieri anche se, verosimilmente, il telefono del dt Cianni avrà squillato con la consueta, frenetica, frequenza. Il colpo però della perdita improvvisa del consulente del Presidente e collaboratore di mercato di Cianni è stato notevole e sarà impossibile assorbirlo completamente. Era da appena un paio di settimane entrato nei ranghi giallorossi, ma un po’ tutti avevano compreso che "pasta di uomo" era. Aveva messo, al servizio della causa, la sua sconfinata esperienza maturata in decenni dove ha ricoperto tutti i ruoli, da giocatore a direttore sportivo, da team manager a, perché no, giornalista e per questo conosceva le variegate sfaccettature di questo mondo particolarissimo. Ha vissuto grandi successi e mille traversie ma, nonostante tutto, non si ricorda una frase fuori posto o sopra le righe, sempre pronto a perorare le esigenze del club per il quale operava, immancabile nella difesa dei suoi calciatori anche se poi siamo a conoscenza di solenni romanzine ma sempre fatte all’interno delle sacre mura dello spogliatoio. La commozione ha pervaso un po’ tutti: il primis Daniele Maria Angelini che fortissimamente ha voluto con sé "Claudione" ed a ruota il dg Massimo Giulietti che lo hanno conosciuto ed apprezzato negli alterni due anni civitanovesi. Josè Cianni, quando si approcciava con lui, utilizzava l’appellativo di Maestro, d’altronde meritatissimo vista la profonda conoscenza della materia. Era, non da ultimo, abilissimo come pochi a giocare con le "frasi fatte" così in voga nel mondo del calcio: magari appariva concreto ed esaustivo nel rispondere alle domande di rito ma in realtà, di clamoroso, non svelava mai nulla. Sarebbe bello ricordarlo con qualcosa in suo nome, magari legato al mondo giovanile che aveva nel cuore (quanti ragazzi avrà consigliato al suo amico di vecchia data Beppe Furino). Da oggi si tornerà a parlare di acquisti, di trattative, di voci ed indiscrezioni: Cicchi però mancherà, non solo alla Recanatese perché tra tanti maneggioni, affaristi, saltimbanchi e "quaquaraqua" un galantuomo, fino a qualche anno fa, era merce rara, adesso sarebbe paragonabile ad una mosca bianca.
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