Il ’Mago’ Cesarini domenica in tribuna: "Il Siena può giocarsela fino alla fine"

Il calvario e la determinazione di Alessandro Cesarini, ex giocatore del Siena, nel suo percorso di recupero dall'infortunio e il desiderio di tornare in campo.

di Redazione Sport
3 dicembre 2024
Il calvario e la determinazione di Alessandro Cesarini, ex giocatore del Siena, nel suo percorso di recupero dall'infortunio e il desiderio di tornare in campo.

Il calvario e la determinazione di Alessandro Cesarini, ex giocatore del Siena, nel suo percorso di recupero dall'infortunio e il desiderio di tornare in campo.

Le sue lacrime di gioia dopo il gol all’Olbia (foto) alla fine di un lungo calvario, sono un’immagine indelebile. E’ uno che ha imparato a combattere, Alessandro Cesarini, il Mago, in campo e contro la sfortuna. Ed è uno dei giocatori che a Siena hanno lasciato il segno. Anche oggi, l’attaccante, passato alla Fezzanese, sta cercando di recuperare da un brutto infortunio: non sarà in campo, domenica. "Mi sono rotto il crociato a gennaio a Livorno – spiega –. Mi sono dovuto operare due volte, quindi il rientro è slittato. Vorrei non smettere: i miei figli Cristian e Santiago, l’ultima volta in uno stadio, mi hanno visto uscire in barella e andare via in ambulanza. Vorrei che mi rivedessero con le scarpette. E anche a Siena sarei voluto tornare da giocatore. Spero di esserci al ritorno". "Della mia esperienza in bianconero ho tanti ricordi, la maggior parte belli, qualcuno meno – racconta –. Il primo anno non è stato facile, arrivavo dal brutto infortunio alla Reggiana, mi si era spezzata la gamba. Sono stato mesi a guardare i compagni. Con Mignani è andata così e così. Con Dal Canto invece è stata una bella stagione. Se non ci fosse stato il Covid saremmo arrivati lontano. Io mi sono fermato a 6 gol, sarei potuto andare in doppia cifra. Ho anche ricevuto il Fedelissimo d’Oro... Un dispiacere, poi, com’è finita". "Lì ho lasciato amici – aggiunge – ho incrociato tante persone, alcune le sento ancora. Come diversi ex compagni. Della Robur attuale ho giocato con Lollo a La Spezia, altri li ho incrociati in categorie superiori". Dopo il Siena la Pistoiese, il Piacenza e il Livorno, prima dell’approdo alla Fezzanese. "Questa estate ho ricevuto richieste dalla D, alla fine ho preferito respirare aria di casa. La Fezzanese è una società a conduzione familiare, fatta di persone perbene, ha deciso di aspettarmi. Finora la squadra ha raccolto pochi punti, ma, al netto di qualche scelta sbagliata, il girone è molto difficile, la rosa molto giovane e non poter utilizzare lo stadio un problema in più. Ma la lotta salvezza è ancora aperta. La vittoria sul San Donato una boccata di ossigeno. Io avrei voluto recuperare prima per dare il mio contributo". "Il Livorno è la squadra da battere – chiude Cesarini –, ma bisogna vedere se regge. L’ambiente è caldo, l’anno scorso ci sono stati problemi, ma sono stati fatti grandi investimenti. Vincere per forza, comunque, porta sempre pressione. Il Siena può giocarsela fino alla fine, benché ci siano squadre come Grosseto e Gavorrano".

Angela Gorellini

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