Il Renate a testa alta: "È mancato solo il gol"

Calcio C, l’allenatore Foschi commenta il pari a reti inviolate contro il Caldiero "Dopo la batosta di Caravaggio abbiamo saputo reagire con grande spirito".

di ROBERTO SANVITO -
29 ottobre 2024
Il Renate a testa alta: "È mancato solo il gol"

L’attaccante del Renate Vincenzo Plescia in astinenza da gol come il compagno di reparto Riccardo Bocalon (Peruzzetto)

Il fatto che il Renate abbia vinto una sola volta (a Lecco, in crisi nera, dove ieri è stato esonerato il tecnico Baldini) nelle ultime sei partite e sia ancora quarto in classifica significa due cose. Che prima aveva fatto meraviglie e che comunque si procede piano, evidente sintomo di equilibrio, eccezion fatta per la capolista (in fuga) Padova che ospiterà domani sera le pantere nerazzurre nel turno infrasettimanale. Ma questa è una battaglia ormai persa. Dopo i quattro gol, anzi le quattro sberle come le chiama Foschi, di Caravaggio sganciate dai giovanissimi dell’Atalanta (che sabato, a loro volta, ne hanno prese tre a Vicenza) chiudere 90 minuti senza subirne la volta successiva è già un buon punto da cui ripartire in attesa di tempi migliori sul piano offensivo. È ufficiale, gli attaccanti non fanno gol (Plescia e Bocalon sono fermi a quota 1 da un po’) e forse anche per questo non esistono gerarchie, i centrocampisti non hanno questa particolare attitudine e quindi bisogna aggrapparsi alle certezze difensive, un po’ perse in terra bergamasca ma rinate contro il Caldiero, in attesa del duro esame all’Euganeo di Bortolussi, Liguori e compagnia cantante. Ma torniamo a sabato sera e all’analisi del tecnico di Albano Laziale che a proposito proprio di gol dice: "Uno lo abbiamo fatto, peccato che il pallone si sia fermato nella pozzanghera! Non mi era mai capitato in carriera una cosa del genere". E il riferimento è al tiro di Delcarro con il pallone che si è infilato sotto la pancia di Giacomel e poi miracolosamente ha arrestato la sua marcia nel fango a 30 centimetri dalla riga bianca.

"Dopo una sconfitta come quella di Caravaggio c’è sempre il timore di perdere le certezze. E invece mi è piaciuto lo spirito agonistico, ci siamo ritrovati subito. Il fatto di non avere preso gol è una delle tante cose positive che ho visto". E ancora: "Se giochi in casa e fai tu la partita, ci sta che qualche contropiede lo concedi. Ma non ricordo parate decisive di Nobile. La forza di questo gruppo è venuta fuori nel momento di maggiore difficoltà. Le facce deluse dopo lo 0-0 viste nello spogliatoio la dicono lunga sulla voglia di riscatto che c’era dopo lo 0-4 contro l’Atalanta".

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