Il riconoscimento. Le chiavi della città di Gorgonzola consegnate al patron Bamonte

Da quarant’anni l’imprenditore è alla guida della Giana "Un tifoso appassionato ha reso il calcio luogo d’incontro".

di LUCA MIGNANI
27 marzo 2025
Luigi Bamonte, figlio del presidente Oreste, ritira il premio dal sindaco di Gorgonzola

Luigi Bamonte, figlio del presidente Oreste, ritira il premio dal sindaco di Gorgonzola

GORGONZOLA (Milano)

Dal 1985 a oggi si sono avvicendati tre papi e sei presidenti della Repubblica. Da Karol Wojtyla a Jorge Mario Bergoglio. Da Sandro Pertini a Sergio Mattarella. Altra storia, alla Giana di Gorgonzola. A se stante. Statuto specialissimo. Ora come allora, infatti, al Comunale, a ragion vedutissima, si canta: "C’è solo un presidente". E tant’è: Oreste Bamonte, 88 anni, 40 dei quali alla presidenza della società biancazzurra, presa in Prima categoria nel 1985, quando si battagliava tra Verdellino e Vaprio d’Adda, e portata in Serie C, dove gli avversari sono Vicenza, Padova e il Rimini in finale di Coppa Italia. Proprio in occasione dell’andata, persa 1-0, la sindaca Ilaria Scaccabarozzi ha consegnato al figlio del presidente, Luigi Bamonte, le Chiavi della Città. Partito da Battipaglia e arrivato in punta di piedi sulla Martesana negli anni 50, ha fondato il Caseificio Bamonte, portato alle stelle la squadra e ristrutturato lo stadio (tribuna Sud da 2.000 posti, Est da 800). "Tifoso appassionato e imprenditore illuminato", si legge nella motivazione. "Tengo i prezzi dei biglietti bassi, tutti devono sentirsi uguali agli altri. Il mio sogno è avere 2 o 3.000 spettatori", raccontava in un’intervista a Il Giorno del 2018. Martedì erano 3.588. Gli applausi, per lui, molti di più.

L.M.

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