Il Rimini al ’Neri’ per convincere. Buscè: "Scacciamo i cattivi pensieri"

Sul sintetico amico il bottino raccolto è decisamente magro: col Pontedera si punta a invertire la rotta

di DONATELLA FILIPPI
7 dicembre 2024
Sul sintetico amico il bottino raccolto è decisamente magro: col Pontedera si punta a invertire la rotta

Sul sintetico amico il bottino raccolto è decisamente magro: col Pontedera si punta a invertire la rotta

Convincere e mettere punti in cassa anche al ’Romeo Neri’. È ovviamente dichiarato l’obiettivo del Rimini contro il Pontedera. Perché è vero che sulla classifica i punti guadagnati in trasferta valgono tanto quanto quelli messi insieme in casa, ma ai biancorossi la ’dieta’ del ’Neri’ inizia a pesare un po’. "Non riesco a trovare una spiegazione alla doppia faccia di questa squadra – lo dice Antonio Buscè – che in trasferta fa quello che tutti vediamo e in casa fa più fatica. Nemmeno come prestazioni. Perché io ce l’ho ancora in testa quella con la Vis Pesaro. Ma dobbiamo allontanare questo aspetto negativo che non ci porta a nulla. Quando si parla di giocare in casa viene un po’ a tutti pensare che si faccia più fatica. Questo è già un pensiero che bisogna eleminare assolutamente, bisogna mandare via questa negatività. Stiamo traquilli e lavoriamo come sappiamo". Buscè scaccia i pensieri negativi e pensa al Pontedera. "Sono galvanizzati dopo l’ultima vittoria. Credo che il Pontedera sia una squadra in salute – dice l’allenatore del Rimini – Ho rivisto alcune partite e mi danno la sensazione che il Pontedera sia tornato un po’ alla mentalità dell’anno scorso: a tratti vengono a prenderti uomo a uomo, vogliono andare a prendere gli avversari con dei punti di riferimento ben precisi, quindi è una squadra più cattiva che, soprattutto nell’ultimo scorcio di campionato, ha preso un po’ più di coraggio".

Buscè chiede ai suoi, come ormai d’abitudine, di tenere alta la concentrazione. "Questa squadra non molla mai fino al triplice fischio dell’arbitro, dà sempre quello che deve dare. Dobbiamo capire che non possiamo fare a meno di questa nostra caratteristica, da parte di tutti quelli che fanno parte della partita. Anche chi gioca per cinque o dieci minuti deve correre, deve rincorrere, deve sacrificarsi, deve lottare per i compagni, deve essere ignorante calcisticamente sotto questo aspetto. Le prime donne non vanno bene, non ci appartengono. Dobbiamo tutti quanti pedalare assieme in un’unica direzione per far sì che qualche risultato possa andare a favore nostro". E proprio come quella contro il Campobasso, anzi ancora più di quella, la gara con il Pontedera potrebbe dare un’altra dimensione al Rimini di mister Buscè. E questo Buscè non lo dice, ma lo sa perfettamente.

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