La Folgore si sblocca. L’Arconatese finisce ko
Calcio Serie D, i lambraioli in casa cancellano lo zero della classifica. Decisivi il gol dell’ex Ferrandino e la parata miracolosa al 90° di Salvalaggio.
CARATE BRIANZA
di Roberto Sanvito
Per i primi tre punti del campionato la Folgore Caratese si appella alla legge dell’ex. Quella di Daniele Ferrandino che al 10’ del secondo tempo fa gol alla “sua“ Arconatese, non esulta ma quel guizzo in area vale tantissimo in termini di ossigeno per la formazione azzurra che cancella lo zero dalla classifica lasciando all’ultimo posto proprio i milanesi di Livieri che anche a Verano palesano notevoli difficoltà negli ultimi 20 metri. Ma un monumento va fatto anche a Daniel Salvalaggio che al 90’ è strepitoso a cancellare l’imperioso colpo di testa di Ronzoni che salta più in alto di tutti, indirizza benissimo il pallone ma il numero uno ex Fezzanese gli dice di no. La partita però si apre con pressing alto della Folgore Caratese a contrastare il fraseggio ospite; Maspero all’8’ conquista un bel pallone sulla tre-quarti, Simeri scivola ma serve Ferrandino che spara alto. Al 20’ l’Arconatese in gol ma Nacci è in off-side. Al 23’ l’occasione forse più ghiotta dei primi 45 minuti, Nacci calcia a botta sicura, Salvalaggio è fuori dallo specchio della porta ma è ben appostato sulla linea Arpino che salva. Un minuto più tardi mischia in area Folgore, missile alto di Bigolin. Poco prima del riposo seconda occasionissima per l’Arconatese, schema riuscito da punizione, ma Nacci sempre lui, solissimo, inspiegabilmente non centra la porta. Simeri non ce la fa e resta negli spogliatoi, dentro Rosa. Ma là davanti la risolve Ferrandino; Arconatese che perde equilibrio, Cocola scappa via a sinistra, in area la Folgore ha superiorità numerica e il numero 21 non perdona. Al 26’ Rosa fallisce il match-point. L’Arconatese spinge ma in area manca sempre qualcosa. Dentro anche Ravasi che alla mezz’ora si gira bene ma trova il corpo di Salvalaggio, come Menegazzo dopo un’azione prorompente a sinistra. Nella seconda metà di tempo i padroni di casa badano a difendere il vantaggio, spesso sono undici i giocatori dietro la linea del pallone. La strategia non fa una piega anche se alla resa dei conti la differenza la fanno i riflessi felini di Salvalaggio.
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