La Pantera ha davvero poca Salus. Non batte neanche l’ultima della fila
La Lucchese pareggia in casa contro l'ultima in classifica, contestata dal pubblico. Prestazione deludente conferma il momento negativo della squadra. Allenatore squalificato, formazione rimaneggiata.
Una brutta Lucchese pareggia in casa contro l’ultima in classifica e, al fischio finale, viene pesantemente contestata dal pubblico. Continua, dunque, il momento "no" della Pantera che ritornava a giocare al "Porta Elisa" dopo la pesante sconfitta di Campobasso. Lo ha fatto senza il suo allenatore in panchina, Gorgone, che scontava il turno di squalifica: al suo posto il vice Testini.
Fuori per squalifica anche Palmisani, in porta torna il capitano Coletta. Non ha recuperato dai problemi muscolari Sabbione che non è nemmeno in panchina. In campo quindi una difesa inedita con i giovani Frison e Cartano sugli esterni e l’esperto Fazzi al centro. Novità anche in attacco, con la coppia Costantino-Magnaghi.
Pochi gli spettatori presenti sugli spalti, complice anche l’orario quasi lavorativo del sabato.
La Lucchese, che è ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale casalinga – successo che, al "Porta Elisa", manca dallo scorso marzo – , prova a partire subito aggressiva. Antoni, scende sulla sinistra, ma il suo cross viene ribattuto. Sempre il numero ventinove rossonero, al 7’, ferma Demirovic. Al 10’ ci prova Magnaghi con un sinistro che viene deviato in angolo da Pelagatti. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina ci prova Tumbarello, ma la sua conclusione finisce tra le braccia di Toniolo.
Ancora sugli sviluppi di un tiro della bandierina, questa volta del Legnago, Ampollini prova la girata, ma termina alta sopra la traversa.
La formazione veneta, comunque, riesce a chiudersi bene e concede pochi spazi di manovra alla Lucchese che fatica a farsi vedere dalle parti di Toniolo. Coletta salva miracolosamente, al 27’, su Svidercoschi, che si era "bevuto" la difesa di casa, aggirandola come birilli. E’ la prima vera occasione pericolosa del match, con la formazione di Contini che, in un crescendo lento, si fa vedere sempre di più in avanti.
Tanti gli errori da parte dei rossoneri in fase di costruzione della manovra che finiscono per rendere la partita sotto tono e senza grandi occasioni da gol. Per questo motivo gli uomini di Gorgone provano ad affidarsi ai calci piazzati e, da un tiro dalla bandierina di Saporiti, al 39’, Cartano ci prova di testa, ma Toniolo para in due tempi. La prima frazione di gara giocata male da entrambe le squadre termina in perfetta parità e, dalla curva Ovest, si alzano i fischi per la brutta prestazione nei primi 45’.
Al rientro in campo, dopo l’intervallo, bella l’accoglienza riservata a Jacopo Coletta sotto la Ovest, però. Anche il secondo tempo inizia come si era concluso il primo, senza che nessuna delle due squadre riesca a passare in vantaggio e con tanti errori in fase di costruzione di gioco. Al 6’ punizione da trentacinque metri di Saporiti che crossa al centro, dove, prima di tutti, ci arriva un difensore del Legnago che spazza via. Occasionissima per il Legnago all’11’, con Svidercoschi che, per un soffio, non arriva sul cross al centro dell’area di rigore messo da Mirovic.
Al 18’ Cartano ferma in area Franzolini in area di rigore, sulla ripartenza la palla arriva a Saporiti che crossa rasoterra sul secondo palo a Magnaghi che lascia partire un destro rasoiato che si stampa sul palo interno della porta difesa da Toniolo e si insacca. Costantino, al 21’, si divora il raddoppio su un cross dalla bandierina di Saporiti.
Il Legnago trova il pareggio al 28’: Demirovic mette al centro dell’area, dove Martic, di testa, arriva più in alto di tutti.
Al fischio finale la squadra non va sotto la curva che stava fischiando e contestando. In sala stampa, alla domanda sul motivo per cui questo non è avvenuto, Magnaghi, stizzito, ha risposto che così avevano deciso.
Un pareggio contro il Legnago, dunque, che serve a poco, se non a mettere ancora una volta in luce la mediocrità di questa squadra che non ha carattere e che, anche contro il fanalino di coda, ha rischiato di capitolare.
Alessia Lombardi
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