La storia. "Il mio Pyunik è campione dell’Armenia»

Il tolentinate Vardei’i è il preparatore atletico del club: "Ora ci preparemo per fare la Champions"

2 giugno 2024
"Il mio Pyunik è campione dell’Armenia"

"Il mio Pyunik è campione dell’Armenia"

La seconda volta, dopo il 2022. Ciro Hosseini Varde’i, 34enne di Tolentino, preparatore atletico degli armeni del Pyunik, ha vinto di nuovo il campionato. I genitori, Carla e Mostafa (di origini iraniane), suoi primi supporters, titolari del Bar Jolly di viale Brodolini, hanno fatto il tifo da casa. "Vincere – ha detto Ciro – è sempre un’emozione speciale. Per noi la stagione è stata quella della redenzione/rivincita, dato che l’anno passato avevamo perso il campionato all’ultima giornata. È stata piena di alti e bassi: a novembre eravamo primi a +12 dalla seconda squadra, poi ad aprile ci siamo trovati ad essere secondi a -4 dalla prima. Con determinazione e un pizzico di fortuna siamo riusciti a recuperare. Dedico la vittoria alla mia famiglia, a mia moglie Sona e mio figlio Leo (di un anno e mezzo), che ha portato tanta gioia e amore, e ovviamente ai miei genitori che nel corso degli anni sono diventati tifosissimi del Pyunik, seguendo ogni partita con passione".

Il preparatore atletico torna a Tolentino ogni dicembre e si ferma per circa un mese. "La mia città mi manca, lì ho ancora tanti amici e soprattutto la famiglia", dice. Segue con affetto il Tolentino Calcio, dove ha svolto i primi passi.

Cos’è cambiato in questi anni?

"Nella passata stagione il Pyunik ha partecipato ai gironi di Conference League, l’esperienza europea è stata fantastica e molto formativa per lo staff. Inoltre durante questa stagione ho ottenuto il patentino Uefa A, tassello importante per il miglioramento delle conoscenze professionali".

Prossimi traguardi?

"Quest’estate parteciperemo alle qualificazioni per la Champions League, lo scopo è dare il massimo e vedere dove possiamo arrivare. Partecipare a una delle tre competizioni europee Uefa, come fatto in passato nella stagione ‘22/23, sarebbe un grande traguardo".

Ha mai pensato di venire a lavorare in una squadra italiana di serie A?

"Lavorare nella serie A italiana o in uno dei massimi campionati europei è l’obiettivo da raggiungere. Purtroppo però il calcio non segue sempre logiche meritocratiche o di valutazione del curriculum e dei risultati raggiunti. Diciamo che resto in attesa che arrivi il treno giusto. Anche se devo dire di essere felicissimo qui al Pyunik, e consapevole della "fortuna" che ho di lavorare in una squadra professionista".

Il suo sogno?

"Non ho un sogno in particolare, credo che crescendo si diventi più pragmatici. I sogni vanno cullati e fatti crescere con un lavoro quotidiano e costante. Un’esperienza che vorrei vivere è partecipare alla fase finale di una competizione internazionale come un europeo o un mondiale. O poter lavorare un giorno nel calcio sudamericano, che mi affascina molto".

Lucia Gentili

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