Le interviste, Menichini. "Non siamo ancora morti. La squadra combatte»

L'allenatore del Pontedera, Leonardo Menichini, esprime fiducia nonostante le difficoltà e punta a uscire dalla crisi con determinazione e sostegno.

17 novembre 2024
"Non siamo ancora morti. La squadra combatte"

L'allenatore del Pontedera, Leonardo Menichini, esprime fiducia nonostante le difficoltà e punta a uscire dalla crisi con determinazione e sostegno.

Appena si siede davanti ai microfoni, Leonardo Menichini anticipa tutti: "Prima che mi facciate le domande, vi dico qualcosa io". L’allenatore del Pontedera parte con una robusta distribuzione di fiducia: "Non siamo ancora morti, ancora ci devono ammazzare. La squadra lotta, la squadra combatte. E’ vero, abbiamo faticato, abbiamo sbagliato qualcosa di più, ma abbiamo creato. Io ai ragazzi ho fatto i complimenti, e dico che sono contento di allenarli. Quando sono venuto qui la prima volta ho detto che il campionato si sarebbe deciso solo all’ultima giornata, e forse alla coda. Ecco, prepariamoci anche alla coda…". Cioè a quei play out che Pontedera è sempre riuscito ad evitare dal 2013-14 in qua. Poi via alle domande, con il tecnico che risponde così: "Sapevo della forza della Pianese e speravo di vincere, invece abbiamo avuto il torto di prendere il secondo gol poco dopo aver segnato l’1-1. Però ho visto una squadra viva. Abbiamo commesso degli errori, abbiamo sbagliato qualche scalata, qualcuno che doveva fare la diagonale ma non l’ha fatta, qualcuno che ha sbagliato le posizioni".

"Siamo in un momento di difficoltà - riprende il tecnico – ma quello che che mi dispiace è che ancora una volta siamo rimasti in inferiorità numerica (l’allusione è al rosso a Ragatzu, ndr). E’ già successo diverse volte, e non possiamo permetterci di regalare uomini agli avversari. Ma questi ragazzi vanno incoraggiati e sostenuti. Il campionato non è finito, ci sono ancora 23 partite e ce le giochiamo tutte, una per volta". Stavolta si presenta anche il direttore sportivo Moreno Zocchi: "Sono qui perché non era giusto mandare i giocatori in un momento così difficile e per prendermi tutte le responsabilità di un direttore sportivo. Il momento non è bello, ma son positivo perché ho a fianco un allenatore che ha molta esperienza e sono certo che ci farà uscire da questa situazione quanto prima. A gennaio dobbiamo fare qualcosa per rimediare a quello che invece nella costruzione della squadra posso aver sbagliato".

Stefano Lemmi

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