Legnano, è ancora caos. Società sotto sequestro
Il patron Benedetto coinvolto in un procedimento del tribunale di Alessandria "Non ho nulla da temere". Ma i tifosi sono preoccupati e temono il fallimento.
Le quote della società Ac Legnano sono sotto sequestro giudiziario. Enea Benedetto, proprietario della società di via Palermo, è coinvolto in un procedimento legale avviato dal tribunale di Alessandria: il 7 maggio scorso, il gip piemontese ha notificato al Legnano il decreto che dispone il sequestro delle quote detenute da Enea Benedetto per un procedimento legato alle vicende calcistiche dell’Alessandria, di cui Benedetto era presidente fino a pochi mesi fa. L’attuale patron dei lilla ha dichiarato: "La regolare operatività del Legnano non è stata compromessa e non lo sarà. Non ho nulla da temere perché sono convinto di poter dimostrare la correttezza, legittimità e liceità del mio operato ad Alessandria e la mancanza dei presupposti per il sequestro. Ho già incaricato i miei legali di impugnare il sequestro preventivo. Questo non intacca la nostra volontà e determinazione nel procedere con l’iscrizione della squadra e nell’eventuale richiesta di ripescaggio". Il suo legale, l’avvocato Giuseppe Pipitone, ha chiarito: "I reati contestati dal tribunale sono in concorso con altri soggetti e riguardano reati fiscali commessi per favorire o agevolare la società Alessandria calcio, non reati contro il patrimonio. Il provvedimento è stato impugnato e sembra essere stato annullato, così come il sequestro delle quote della società Legnano. Siamo fiduciosi che a giorni arriverà lo svincolo. Non c’è dolo o responsabilità da parte di Benedetto". La situazione a livello calcistico però si complica e non poco. ll prossimo 30 giugno scade la convenzione dello stadio Mari ed il comune difficilmente darà seguito al Legnano calcio nella figura del suo attuale amministratore in quanto privo di garanzie, inibito a livello federale e con un procedimento in corso. Una situazione questa che sta creando problemi ai tifosi che vedono prospettarsi il rischio di fallimento per la propria squadra dopo l’amara retrocessione in Eccellenza.
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