Mezzo sorriso e altrettanta delusione. Granata un buon pari con l’Ascoli
La compagine di Menichini passa avanti con Martinelli ma viene raggiunta nella ripresa da Corazza. Yn punto in trasferta
ASCOLI
1
PONTEDERA
1
ASCOLI (4-2-3-1): Livieri; Alagna, Gagliolo (27’ st Tavcar), Quaranta, Cozzoli; Bando (1’ st Bertini), Varone; Tirelli (1’ st Caccavo), Silipo (40’ st D’Uffizi), Marsura (21’ st Achik); Corazza. All. Di Carlo.
PONTEDERA (4-4-2): Tantalocchi; Guidi (28’ st L. Gagliardi), Espeche, Martinelli (34’ st Pretato), Ambrosini; Perretta, Pietra (17’ st Ladinetti), Sala, Ianesi; Italeng, Corona (34’ st Ragatzu). All. Menichini.
Arbitro: Pizzi di Bergamo.
Marcatori: 30’ pt Martinelli (P); 17’ st Corazza (A).
Note: spettatori 4.360; ammoniti Alagna, Espeche, Silipo, Pietra, Sala, Gagliolo, Martinelli, Italeng; angoli 7 a 2.
ASCOLI - Non si sa se c’è da essere più contenti per il punto conquistato, un punto storico dopo 4 trasferte e altrettante sconfitte nei precedenti confronti diretti, oppure rammaricarsi per essersi fatti rimontare il gol del vantaggio ed aver visto sfumare la vittoria, esattamente come accaduto contro il Milan Futuro nel turno precedente. L’1-1 ottenuto dal Pontedera ieri ad Ascoli si presta comprensibilmente a questa doppia considerazione, così come può dividersi in due fasi distinte la gara dei granata: primo tempo con vantaggio e generale controllo senza affanni della manovra avversaria, ripresa con rete del pareggio subita e impressione di maggior sofferenza sugli attacchi dei padroni di casa. I quali possono mettere sul piatto sfortunato della bilancia un palo interno, quello colpito da Silipo su calcio di punizione dopo 12’, e un salvataggio sulla linea di porta del neo entrato Pretato al 37’ della ripresa. A fare da contraltare, però, la dinamica fortunosa dell’1-1, con l’uscita di pugno di Tantalocchi e la palla che ha sbattuto sul corpo di Corazza prima di rotolare nella porta vuota.
Sempre nel secondo tempo il portiere del Pontedera, al rientro, è stato invece opportuno su una sventola di Bertini (7’) e una punizione di Achik (48’), consentendo alla squadra di Menichini di scavare un +2 sulla zona play out (prima era +1) e tenere lo stesso Ascoli due punti sotto. Il tecnico pontederese, tornato nello stadio dove da calciatore aveva giocato dal 1981 al 1985 in Serie A, l’aveva pensata bene, piazzando i suoi con un 4-4-2 efficace nel neutralizzare la verve offensiva del 4-2-3-1 di Di Carlo. Così allo "zero rischi" (l’unico su calcio da fermo con la già ricordata punizione) la squadra granata era stata brava ad aggiungere il vantaggio di Martinelli (primo centro stagionale), lesto a infilare in porta un suggerimento aereo di Guidi. Un quadro perfetto che nella ripresa però è stato macchiato, seppur parzialmente, di tinte bianconere, ma senza togliere valore ad un punto conquistato in una difficile gara-spareggio che l’Ascoli, in piena contestazione, "doveva" vincere.
Stefano Lemmi
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